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scerato e piazzato nella luce palpitante della realtà.
E Glorietta, che pure aveva ritrovata sè stessa attraverso la libertà, l'esperienza fisica, il movimento, nel sole della vita e della gioia umana, si abbandonò al suo fidanzato con tutto l'impeto che fino allora una pallida ideologia scaturita dall'illusione, aveva incarcerato nella sua anima vergine.
Furono le nozze ardenti e felici degli istinti invano repressi, della natura invano negata, nella stagione culminante dell'uomo, su quel letto di fiori sparpagliati dall'esuberanza di una notte languidissima.
E furono le nozze spiraliche di due spiriti azzurri e geniali, irradiati nell'immensità di una notte stellatissima, in una propagazione di amore e di conquista siderale.
Mai forse un uomo e una donna si accoppiarono con così perfetta fusione di energie fisiche e spirituali.
La loro febbre espansiva potè raggiungere in quella notte tutti gli eccessi, tutte le violenze; e fu sempre trasfigurata e purificata dal ritmo stellare dei loro spiriti vigilanti.
Quella notte Franco comprese il grido dell'istinto fondamentale dell'uomo, e gli obbedì fedelmente: sicuro che quella combustio-