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brunire del 9 Agosto 1916, e subito dopo le diede un giornale, nel quale era annunciata una grande vittoria italiana: la presa di Gorizia.

Quella sera la signora Crimi si era sentita male, ed era salita in camera sua senza cenare. Glorietta si dondolava sul suo sdraio nella terrazza straripante di fiori e di piante grasse.

L'aria premeva soavemente con un calore di serra viziata le sensibilità snervate da tutto un giorno di sole rovente. Franco si sedette di fronte alla sua adorata, e le baciò le mani.

— Amore — le disse, dopo un momento di silenzio — non vi sembra che possiamo ormai prendere una decisione?

— Di che genere? — fece, sorridendo, la ragazza.

— Ma... di genere... serio... — e Franco sorridendo — di genere sociale. Ora che ho un anno di libertà, che mi sento nuovamente forte ed energico, vorrei fare qualcosa.

— Per esempio?...

— .....sposarvi.

Glorietta scoppiò a ridere.

— Ma dite sul serio? Voi ed io, sposarci? io e voi divenire marito e moglie? ma sapete che sarebbe buffo!

Franco rimase un po' male.