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travolta dal «maelstrom» di luci e di suoni, di calore e di colori, di malie e di gaiezza di quel mondo nuovo in cui la vita passava come un vento odoroso che si rinnova continuamente.
Zia Noemi, spirito moderno e giovanile, volle che la piccola provinciale s'iniziasse a tutte le occupazioni e a tutte le distrazioni della società mondana in cui l'aveva scaraventata.
La fece vestire dalla migliore sarta di Napoli, le chiamò un maestro d'equitazione, volle che imparasse a guidare l'automobile, le permise di dedicarsi largamente al giuoco del tennis.
La vecchia signora, pur non indovinando il dramma spirituale di Glorietta, comprese che la fanciulla, così pallida e delicata, ma non priva di temperamento, aveva bisogno di molto moto, di molta vita fisica, di molta libertà aerata, per sbocciare completamente. Ella la considerava un fiore ancora chiuso nella conchiglia del suo pallore, e che il cielo meraviglioso di Napoli avrebbe inondato di calore e di bellezza.
Le partite di tennis, le gite in barca da Mergellina e da Posillipo, le galoppate a cavallo per le strade soleggiate di Capodimonte e del Vomero, si erano moltiplicate, inseguite di giorno in giorno con un'ansia fret-