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Il sergente strisciava davanti a lui. Una scarpa del sergente urtò contro la sua fronte. Sentì male e si scosse.
Avanti! bisogna guardare avanti, nell'ignoto, nel pericolo, nel groviglio delle forze ostili. Che cos'è quest'onda di sensibilità che ad un tratto s'è abbattuta su lui?
Seguitò a strisciare sui sassi, dietro al sergente. Questi si fermò. Si volse a lui.
— Vede? — gli fece in un soffio. — I reticolati sono lì, a dieci metri. Bisogna scoprire il covo della mitragliatrice.
Si guardarono attorno, sollevando appena il capo. A pochi passi una buca aperta da una granata invitava. Vi si gettaron dentro, uno a fianco all'altro, e continuarono a osservare.
In quel momento la luna si nascose: una nuvolaccia enorme le strisciò sopra come una cartasciugante. Il sergente urtò col gomito il compagno.
— Bene! — masticò.
Dopo un po' aggiunse:
— È lì: dietro quel mucchio di sassi. Son sicuro.
— Vado a vedere — fece Franco.
— No. Vado io. Aspetti qui. Torno subito.
Il sergente si allontanò come un lumacone serpeggiante.