tatti brutali, di sgradite sorprese, minuto per minuto, come coloro che indossano un cilicio, e quanto più severo risulta tanto meglio ne gustano il sacrificio. Ammirando il fante «scalcinato» che scendeva dalla prima linea simile al missionario che torna dal deserto, tutta la sua volontà di dedizione si ergeva in uno sforzo di superare quel che la massa poteva dare e dava perchè costretta: egli vi aggiungeva l’accensione della sua anima, che attraverso una prova così formidabile si avviava a una totale rinnovazione, a rifarsi una linea, una nobiltà, una virilità inedita, identificando la sua personalità umana con le Cause gloriose che si chiamano Grandezza della Patria, elevazione di Popolo, Gloria militare, spirito di Razza, sete d’Impero. Sentiva nascere in sè, oltre al temperamento che fino allora aveva predominato come forza istintiva, il carattere: vale a dire quel complesso di elementi attivi e ideali che costituiscono la consapevolezza di superiori doveri in una personalità umana d’elezione: la coscienza dei doveri della parte verso il tutto, della subordinazione dell’individuo e dei suoi interessi a interessi e ad una morale superiore che nel caso attuale si chiamava Nazione, ed era rappresentata simbolicamente dalla parola «Patria» riassumente i concetti di territorio, di famiglia, di proprietà, di libertà,