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ciava quei suoi compagni di battaglione che avevan mostrato abitudini supercittadine ve ambizioni mondane, come quella di radersi ogni mattina e di curarsi le unghie come se dovessero rendere conto in qualunque momento all’amante lontana o alla fidanzata esigente che pretende nell’uomo mani femminili; e commentava: «Le perderete, fra poco, vedrete che non tarderete a perderle». Egli le conosceva troppo berne, quelle stesse abitudini, che gli erano state care e gli eran sembrate indispensabili in momenti di esasperata vita elegante: oggi sentiva di poterne fare a meno con la massima facilità; non solo, ma concepiva quasi la voluttà di liberarsi da ogni infarinatura troppo civile, cittadina e mondana, per crearsi una scorza di rude primitività aderente alla nuova vita, intonata all’atmosfera e al compito impostosi, dandosi tutto ed intero al sacrificio, con la rinuncia totale di ogni vana civetteria. Voleva toccare il fondo della brutalizzazione, per non rimpiangere nulla di ciò che aveva lasciato, per ritrovare poi la piena gioia del ritorno, il premio per il lungo sacrificio.

Così egli intendeva spiritualizzare la missione impostasi, mentre il suo bisogno di concretezza lo portava sempre più verso una realtà categorica in cui incastrare la sua sensibilità, rivestendola di bruschi urti, di con-