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ria, già riformato per nevrosi cardiaca, chiede di essere sottoposto a nuova visita, per essere arruolato come volontario di guerra, e per la durata della guerra, in uno dei reggimenti della Brigata Alpi».

Consegnò la domanda al maresciallo di servizio, e seppe che avrebbe dovuto attendere qualche giorno. Sarebbe stato chiamato d’ufficio: in ogni modo, non era male che passasse tulle le mattine a sentire se c’erano novità.

Uscendo dalla caserma di Via Paolina, si sentì soddisfatto: leggero e rinnovato come se avesse già compiuto un’impresa virile che gli avesse restituito la fiducia in sè stesso.

Tornò a casa. Maura era uscita. Ne approfittò per scrivere a Glorietta.

«Amica mia,

Vi ringrazio di avermi illuminato. A voi sola dovrò se un giorno riuscirò ad essere veramente un uomo. Senza la vostra lettera incitatrice, io sarei ancora nell’inerzia più completa, nella stanchezza e nella tristezza più profonda. Sentivo il bisogno di liberarmi, di scrollare da me un peso insopportabile, di ritrovare l’energia e l’amore di vivere, ma non c’era uno stimolo che mi spingesse, mi mancava qualcosa o qualcuno che avesse il