Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 126 — |
nito! Tutto aveva così poca suggestione per lui! Egli era in quello stato dello spirito in cui la vita esteriore sembra essersi esaurita, e all’interno non vi sono più fiamme, e i visi che s’incontrano non fanno che riflettere la stessa pallida miseria, e pare che su ogni cosa sia passata un’ombra livellatrice che ha distrutto il rilievo, il colore e l’espressione, La sensibilità esausta vede nel mondo un campo squallido su cui l’inverno non tramonta mai, e nel quale è inutile vivere e sperare.
Perciò la pelle di Maura, ogni sera, gli sembrava necessaria, per affogare almeno in quel bagno di morbidità profumata la sua immensa stanchezza, per essere costretto a non pensare a nulla. E poi, al mattino fuggiva, si allontanava di schianto, cercando fuori da quel letto perfidamente soave, il lampo di energia che gli sarebbe occorso per ricominciare.
Ma la donna, che credeva vedere in quella sua regolarità d’orologio un ritorno d’amore, si era ancor più potentemente infiammata, e inconsciamente moltiplicava il peso della stanchezza mortale che trascinava Franco verso l’abbrutimento e l’apatia definitiva.
A destarlo, a sferzarlo, giunse un mattino una lettera.
Glorietta.