Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Il 24 maggio 1915, giorno in cui l'Italia dichiarò guerra all'Austria, Franco Arbace si trovava ad avere precisamente venticinque anni, un'amante ufficiale, ottantamila lire di debiti, e una grande stanchezza della vita.
Se queste quattro proprietà fossero intimamente concatenate fra di loro, così da imporre al loro possessore il seguente ragionamento: «Sono giovane, e perciò ho un'amante: ho un'amante e per conseguenza ho fatto dei debiti: non posso pagarli e l'angustia che mi deriva da questo fatto si generalizza in una stanchezza profonda della vita....» non è facile stabilire. Certo è che al momento della mobilitazione — crisi nazionale delle più formidabili — anche lo spirito di Franco Arbace si trovò in piena crisi.
Nulla è così interessante come il ricercare e analizzare le diverse ripercussioni intime che questo grandioso dramma collettivo ebbe su ogni giovane della nostra generazione, sia che abbia vestito più o meno prontamente il grigio-verde scagliandosi nella