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di baci. E singhiozzando in quella stretta di infelicità, gli mormorava:
— Piangi, piangi con me piccino, piangi come me: noi siamo tanto infelici!....
Così, quei due dolori uguali e contrari, quelle due angosce nemiche, si fondevano in un solo pianto, in un solo abbraccio inutile, quel letto che non era più un letto d'amore.
L'alba era sorta sulla città.
*
Due giorni dopo.
Franco e Mario nella Pasticceria di Aragno.
— Sei un pessimo seduttore!
— Davvero?....
— Eh sì, mio caro, in un mese non hai saputo concluder nulla.
— Fai presto tu! Come se si trattasse dell'ultima sartina di Trastevere.
— Andiamo! con tutta la libertà che ti ho lasciato! Te l'ho messa fra le braccia, sono partito, non ho dato segno di vita per quattro giorni...
— Appunto questo è l'errore. Tu non hai saputo sradicarti dal suo cuore. Ogni tentativo era inizialmente sbagliato. Invece di apparirle sotto un aspetto odioso, o almeno po-