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sotto le mie dita, qua sulla terra calda come il mio sangue, perchè tu devi esser mia.

O creatura bella, io non so che colore abbiano i tuoi occhi, ma sono azzurri perchè la grande aria su di noi è azzurra. Non so dove tu sia, ma guardi dall’alto e rassereni come il sole. In tutte le cose tu sei perchè tutto io amo: nella campanula bianca del prato e nel fiume che ti rispecchia e va per l’ampia pianura portandoti nel suo cuore.

O creatura nuova, non so chi tu sei, ma ti sento dentro di me come se nell’anima un seme mi radicasse. E sono un bimbo che va su per un monte verde, saltando e cogliendo fiori, e d’un tratto gli s’apre davanti la valle con i suoi villaggi e la città lontano, piena di luce nebulosa.

Tu sorridi di certo, perchè le stelle scintillano tanto questa notte. Sento il tuo sorriso sul mio volto come un soffio di vento in un ciuffo d’erba. Ah cara! tutti i miei pensieri vanno verso di te come l’api a un fiore dolce. E vanno a turbinare intorno a te, creatura mia.


Tutte le cose son vere; ma alcune accadono ora, altre accadranno nel futuro. E s’io ti racconto in questa triste notte invernale d’una fata che viene portando odoranti fiori in grembo, tu mi devi credere, o povera anima mia.


          Ho voglia di cose lievi,
          dove mi conduce un volo
          di rondine, l’orecchio
          sfiorandomi. Il sole è tiepido
          come guancia adolescente.
          Camminando leggermente
          vado verso a bianchi meli.