Poichè sul muro della stanza cheta
Irride alle bufere del poeta
Un bel raggio di sol,
Sguardo di luce che viene a beffarmi
E par che dica: «Poeta i tuoi carmi
Hanno tarpato il vol,»
Canterò, canterò le primavere,
Le convalli, le selve, le riviere.
L’allegria delle rondini e dei fior,
Canterò lo splendor degli orizzonti.
Tavolozze d’aurore e di tramonti
Dove Dio stempra e sfuma il rosa e l’or.
Canterò le giornate erranti e pazze,
I teatri, i vïottoli, le piazze,
I giocondi compar;
Canterò le farfalle e il firmamento,
La nube orïental che fila il vento,
Le risate del mar.