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UN TORSO 33

Li cominciò la scoria
Del tempo e della storia
A macular con orme
Di lepra le tue forme.

Vivesti in mezzo al fremito
Dell’orgie e nei triclini
Dove fetèa la nausea
Dei tracannati vini;
Là, fra le turpi e gaie
Follie delle ambubaie
Con un osceno crollo
T’hanno fiaccato il collo.

Povera Dea! vanirono
Allor profumi e canti,
L’irriverente greculo
Ti zuffolò davanti,
Fosti bruttata al piede
Con impudiche scede
E una ciurmaglia sgherra
Ti rotolò per terra.

Sublimi tempi olimpici
E putride cloàche,
E baci di caleïdi,
E sputi di lumache,