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certi tasti non si toccano più, certe idee o non si manifestano o si temperano. Tutti capiscono, che non conviene ferire le naturali suscettibilità di chi indossa la veste talare. Il prete adunque influisce per qualche modo anche solo col mostrarsi. Il suo abito ha una eloquenza singolare, come sarebbe l’eloquenza d’una nobile bandiera: e qui è la bandiera della religione, la bandiera della Chiesa e di Dio.

Nè questa influenza del prete si limita a contenere i discorsi altrui. Fa anche di più. Influisce sui pensieri dei presenti, poichè nella sua persona egli ricorda il Vangelo di cui è banditore, la Chiesa di cui è ministro, Gesù Cristo che rappresenta e quindi le massime e i doveri tutti del cristiano. Fanciulli e giovani, adulti e vecchi, uomini e donne, persone di tutte le età e di ogni condizione, volere o no, subiscono questa influenza. La quale poi diventa più forte nel paese dove il sacerdote abita, dove è personalmente conosciuto e dove egli esercita il suo sacro uffizio, e tanto più quanto sia maggiore il suo zelo, la sua virtù, la sua bontà. Un Parroco attivo, caritatevole, di costumi santi, predica anche solo con lasciarsi vedere da’ suoi. Tutti i buoni del paese lo veggono con piacere, lieti d’incontrarlo, di riverirlo, e vedendolo e salutandolo pensano alle parole sue, a ciò che egli dice in chiesa, alle sue prediche, alle sue esortazioni, e ne risentono nuova e notevole impressione, stimolo efficace alla virtù ed alla pietà cristiana. Non è forse così presso di voi, o miei carissimi figli?

La maggiore influenza tuttavia il prete (e intendo sempre fuori di chiesa) la esercita con i suoi esempi, con la vita sua privata e pubblica, e sovratutto con le sue parole e con i suoi consigli.

Per quanto ciò dispiaccia ai miscredenti, fatto