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gioranza degli Italiani professa sinceramente la religione cattolica, le è devota e ne venera i ministri. I miscredenti no, troppo si capisce. Ma se per loro il carattere sacerdotale non significa nulla, resta pur sempre nel prete l’uomo ed il cittadino. E come tale il sacerdote cattolico può a modo di ogni altro individuo, valersi dei comuni diritti e adoperare la propria influenza sulla società come gli pare e piace.

Ciò è perfettamente legittimo agli occhi di ogni uomo ragionevole.



III.

Influenza sociale sommamente benefica.

Adesso aggiungo che l’influenza sociale del prete torna ad insigne universale vantaggio e deve ritenersi sommamente benefica: e lo provo.

L’influire d’un uomo sugli altri allora riesce utile e prezioso quando mira ad alto e nobile fine e si esercita con animo sincero e retto, inspirato a convinzioni oneste e forti ed a principii giusti e santi. Fa d’uopo insomma non essere guidati da interessi bassi e personali, non dai calcoli dell’ambizione e dell’egoismo: ma avere per scopo la diffusione del vero ed il trionfo della giustizia e della virtù.

Or bene di tal fatta appare per l’appunto la influenza del Clero sull’odierna società. Senza asserire che tutti i preti cattolici siano santi, penso di poter affermare, e francamente affermo, che fra le varie classi di cittadini, la classe degli ecclesiastici in punto d’onestà e di virtù non la cede ad alcun’altra, mentre poi tutte le supera per spirito di carità e di sacrificio. Ragione vuole per-