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82 Federico Vicario


“avvalersi”.1 È stata mantenuta invece, almeno quella, l’indicazione della legge regionale che chiedeva l’espressione di tale assenso o dissenso solo all’inizio di ciascun ciclo scolastico e non ogni anno – cosa che avrebbe provocato, naturalmente, ulteriore carico amministrativo per le scuole e la difficoltà di programmare, di anno in anno, i piani dell’offerta formativa. La Corte costituzionale, per altro, indica chiaramente nella sua pronuncia quale debba essere la prospettiva della promozione del f riulano e del suo insegnamento nella scuola, una prospettiva da costruire attraverso il rafforzamento dello statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia, che in questo come in altri settori, purtroppo, è molto più debole di quello delle autonomie più avanzate.

3. La situazione attuale

Provare a valutare in qualche modo lo “stato di salute” del f riulano a scuola, ad oggi, non è poi così semplice. Gli aspetti positivi, non pochi, per fortuna ci sono. Numerosi sono i progetti, di qualità, avviati e portati avanti dalle istituzioni scolastiche, a vari livelli, con finanziamenti regionali (soprattutto) e statali (meno); interessanti sono le sperimentazioni con la presenza di più codici delle comunità linguistiche regionali – anche sloveno, resiano, varietà germanofone –, come anche quelle che hanno visto la partecipazione in progetti transf rontalieri di scuole carinziane e slovene. Importante, per la formazione degli insegnanti, è stata l’esperienza dell’Università di Udine con la realizzazione dell’innovativo master universitario / corso di aggiornamento “Insegnâ in lenghe furlane”, un percorso di complessivi 60 CFU tenuto completamente in f riulano; si è trattata di un’esperienza, sostenuta dall’Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane (ARLeF), pensata sia per la formazione iniziale, dei neolaureati, che in servizio, degli insegnanti di ruolo, un’esperienza che ha registrato un notevole successo e che meriterebbe senz’altro di essere ripresa e nuovamente proposta. Attivi sono anche, al momento, una serie di corsi universitari specifici, nelle facoltà di Scienze della formazione e di Lingue e letterature straniere del nostro Ateneo; presso la prima, in particolare, abbiamo gli insegnamenti di Lingua e letteratura friulana I, Lingua e letteratura f riulana II, Linguistica friulana, Laboratorio della lingua f riulana e Didattica della lingua friulana, tutti moduli attivati

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  1. Diverso ancora è stato l’atteggiamento delle autorità scolastiche della S ardegna, dove la questione dell’avvalersi o del non avvalersi dell’insegnamento della lingua sarda a scuola non è stata neanche posta, almeno non in questi ter mini. La soluzione sarda, nel rispetto dell’autonomia delle singole scuole, è quella di prevedere l’insegnamento del sardo per tutti, ove la materia sia prevista dal piano dell’offerta formativa, analogamente a quanto succede per qualsiasi altra disciplina; in questo senso, l’opzione anche di una sola famiglia di avvalersi dell’insegnamento della lingua loc ale, cui la scuola deve per legge provvedere, con il relativo adeguamento del piano dell’offerta formativa, ha l’effetto di trasferire sull’inter a classe, di fatto, il beneficio di tale opzione.