Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
78 Federico Vicario
I corsi di aggiornamento per insegnanti promossi dalla Società Filologica, riconosciuti
ora dall’Ufficio scolastico regionale e ancora premiati da un considerevole
numero di iscritti (circa 130 nel 2010), hanno portato alla produzione di
alcuni fondamentali strumenti di descrizione e di divulgazione della lingua e
della letteratura f riulana, ma hanno costituito soprattutto momenti di riflessione
e di maturazione, all’interno della comunità scolastica, di nuove sensibilità,
oltre che di nuove competenze.1 Queste sensibilità e competenze si sono
espresse anche nell’elaborazione di ottimi materiali per la didattica, a vari livelli,
e hanno notevolmente contribuito, nel complesso, alla crescita e all’affermazione
di una nuova e più compiuta coscienza linguistica nella popolazione f riulana.
Importanti sono stati, per altro, gli stimoli di gruppi impegnati come
Scuele libare furlane ‘Scuola libera f riulana’, associazione attiva a partire dai primi
anni Cinquanta, la pubblicazione di bollettini come Maestri friulani, già
dalla fine degli anni Sessanta, il fiorire di progetti-pilota per l’utilizzo del f riulano
come lingua veicolare, in alcune scuole del Cividalese e del Friuli collinare,
come anche di iniziative rivolte alla generalità della popolazione studentesca
della regione. A questo proposito, si possono ricordare iniziative quali il Concors
par un compit di furlan ‘Concorso per un compito di f riulano’, che ha sempre
raccolto la partecipazione di centinaia e centinaia di alunni delle primarie, la
serie Cjantutis pai fruts ‘Canzoncine per i bambini’, con la pubblicazione di testi
e musiche, o anche la più recente, ma ancora più fortunata, pubblicazione
del Diari bilengâl Olmis ‘Diario bilingue Orme’; quest’ultimo in particolare, dedicato
sempre ai bambini delle scuole primarie, è giunto ormai alla quattordicesima
edizione con tirature sempre superiori alle 20.000 copie.2
Il ruolo chiave dell’istruzione e della formazione, in generale, per il buon esito
di azioni di promozione e di valorizzazione della lingua f riulana è apparsa fondamentale,
quindi, già dagli anni Cinquanta. La necessità di salvare il friulano
“con la testa”, quindi con lo studio, oltre che con il cuore, si è espressa in numerosi
richiami di studiosi e di intellettuali all’impegno per una soluzione organica
e strutturale del problema della formazione degli insegnanti, considerati a
buon diritto attori fondamentali per la trasmissione non solo della lingua, ma
anche dei valori della cultura e del patrimonio di tradizioni della comunità (cf.
- ↑ Possiamo citare a titolo di esempio, tr a i titoli più fortunati di questa ser ie, i Lineamenti di grammatica friulana dello stesso Marchetti (1952), uno strumento di descrizione della lingua ancora molto valido, nel suo complesso, come anche le belle raccolte antologiche La bielestele di Dino Virgili (1972), La stradegnove (1989) e Leterature pai fruts (2006), di autori vari.
- ↑ Numerose sono state anche le iniziative mirate a promuovere le traduzioni dal e in friulano, ancora per le scuole, come il bel Concors di traduzion da lis lenghis classichis al furlan ‘Concorso di traduzione dalle lingue classiche al friulano’, promosso dall’Associazione “Gli Stelliniani ” e dal Liceo classico di Udine, in collaborazione sempre con la S ocietà Filologica, concorso che da una decina d’anni raccoglie la partecipazione di numerosi studenti dei licei classici e scientifici della regione – cf. le raccolte curate da Gabriele Ragogna (2004) e (2005).