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32 Theodor Rifesser


luppo della sezione ladina. Il primo professore incaricato dalla sezione ladina è stato il prof. Hans Goebl, grande conoscitore della realtà ladina dolomitica; per la parte didattica ci siamo avvalsi per tanti anni della competenza dei due esperti grigionesi Werner Carigiet e Rico Cathomas (il quale però ci lascerà alla fine di questo anno accademico). La parte del leone la fa intanto il prof. Videsott che copre più di metà degli insegnamenti nella sezione ladina. L’introduzione per gli studenti del primo anno la fa da anni il sottoscritto. Contributi sostanziali nell’ambito dei corsi facoltativi della nostra sezione sono venuti da varie personalità del mondo ladino e non ladino: dal dott. Kurt Egger, dal dott. Lois Craffonara, dal dott. Roland Verra, dal dott. Chaspar Pult, dal dott. Giovanni Mischì, dal dott. Erwin Frenes, dal dott. Erwin Valentini, dalla dott. Erika Castlunger, della dott. Daria Valentin, dalla dott. Rut Bernardi, dal dott. David Lardschneider, dal dott. André Comploi y da Marco Forni. Un vivo ringraziamento va anche alla nostra collaboratrice e coordinatrice del tirocinio nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole elementari Brigitte Perathoner. Brigitte Perathoner è stata per tutti gli anni “der gute Geist ” della sezione ladina. Anche lei purtroppo ci lascerà...

E alla fine uno sguardo verso il futuro.

Small is beautiful... potrebbe dire un ottimista... e potrebbe in un certo senso avere ragione.

Una piccola struttura come la nostra ha senza dubbio dei vantaggi innegabili: è più dinamica, più trasparente, più agile e più veloce nelle decisioni. Dall’altra parte ha maggiormente bisogno di collaborazione e di comunicazione, ha bisogno di scambio con le altre piccole realtà, ha bisogno soprattutto di sostegno morale e materiale da parte della propria comunità. La costante crescita delle iscrizioni – inaspettata in queste dimensioni – dagli inizi ad oggi è segno inconfondibile di fiducia e di apprezzamento verso questa nostra istituzione universitaria. Sarà nostro compito sviluppare ulteriormente i nostri punti di forza – che sono tra l’altro il pluriliguismo e l’apertura verso gli altri gruppi linguistici – e con ciò trovare una nostra identità ancora più consapevole. Sarà nostra premura mantenere un legame molto forte con la scuola per poter reagire tempestivamente ai nuovi sviluppi della didattica e della pedagogia in generale. Sarà soprattutto nostra premura formare degli insegnanti che abbiano da una parte solide fondamenta nella scienza e dall’altra parte una solida conoscenza della comunicazione umana. Senza falsa modestia credo si possa dire che il salto di qualità nella formazione primaria degli insegnanti – soprattutto per quanto riguarda la scuola ladina – c’è stato.