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simi sentimenti, che in sè nutriva Gesù Cristo, Salvatore nostro. Sia egli il principio di ogni vostra impresa: Quanto voi dite o fate, sia tutto nel nome del Signore Gesù Cristo1; sia egli il termine d’ogni vostra operazione: Conciossiachè da lui, e per lui, ed a lui sono tutte le cose; a lui gloria pe’ secoli2. Ed in questo giorno faustissimo, che ricorda gli Apostoli, quando, ripieni di Spirito Santo, uscirono dal Cenacolo a predicare al mondo il Regno di Cristo, discenda eziandio su tutti voi la virtù del medesimo Spirito e pieghi ogni durezza, ritempri gli animi freddi, e quanto è sviato rimetta sul retto sentiero: Flecte quod est rigidum, fove quod est frigidum, rege quod est devium.

Auspice intanto del divino favore e pegno del Nostro specialissimo affetto sia l’Apostolica Benedizione, che dall’intimo del cuore impartiamo a Voi, Venerabili Fratelli, al vostro clero e al popolo italiano.

Dato a Roma presso S. Pietro, nella festa della Pentecoste, 11 giugno 1905, del Nostro Pontificato anno secondo.

PIVS PP. X



  1. Coloss. iii, 17.
  2. Rom. xi, 36.