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dei principî cristiani della questione sociale. Noi pure, seguendo così sapienti norme, col Nostro Motu proprio del 18 dicembre 1903 abbiamo dato all’azione popolare cristiana, che in sè comprende tutto il movimento cattolico sociale, un ordinamento fondamentale che fosse quasi la regola pratica del lavoro comune ed il vincolo della concordia e della carità. Qua dunque ed a questo scopo santissimo e necessarissimo devono anzitutto aggrupparsi e solidarsi le opere cattoliche, varie e molteplici nella forma, ma tutte egualmente intese a promuovere con efficacia il medesimo bene sociale.

Ma perchè quest’azione sociale si mantenga e prosperi con la necessaria coesione delle varie opere che la compongono, è soprammodo importante che i cattolici procedano con esemplare concordia tra loro; la quale per altro non si otterrà mai, se non vi ha in tutti unità d’intendimenti. Su tale necessità non può cader dubbio di sorta alcuna; tanto chiari ed aperti sono gl’insegnamenti dati da questa Cattedra Apostolica, tanta la viva luce che vi hanno sparso intorno coi loro scritti i più insigni tra’ cattolici d’ogni paese, tanto lodevole l’esempio che più volte, anche da Noi medesimi, si è proposto dei cattolici di altre nazioni, i quali appunto per questa concordia ed unità d’intendimenti, in breve tempo hanno ottenuto frutti fecondi ed assai consolanti.

Ad assicurarne poi il conseguimento, tra le varie opere degne egualmente di lode, si è dimostrata altrove singolarmente efficace un’istituzione di carattere generale, che col nome di Unione popolare è destinata a raccogliere i cattolici di tutte le classi sociali, ma specialmente le grandi molti-