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piccole scoperte. 93


mente. «Potete ridere quanto vi pare, ma voi siete un uomo superiore, voi lo sapete bene.»

— «Se una dose decente d’istruzione e di buona educazione costituisce ciò che a voi piace chiamare un uomo superiore, allora posso andar di fatto altero del mio paese.»

— «Intendete dire che nel vostro paese vi sono molti uomini come voi?

— «Parlate sul serio?» domandò Antonio. «Voi riguardate l’Italia come il paese dei ciechi, nel quale chi ha un sol occhio è re. Credete, mia cara signorina, che potete trovar molti di gran lunga a me superiori, i quali vivono comparativamente inutili, e muojono sconosciuti. Non avete idea,» proseguì, «della gran somma d’intelligenza, forza e nobili sentimenti sprecati per mancanza di spazio e d’aria in questa smisurata macchina pneumatica, che sta segnata sulla carta d’Europa col nome d’Italia.»

Una nube d’indicibil mestizia adombrò il suo aspetto ordinariamente sereno. Lucy lo comprese e si tacque.

— «Bene,» disse Antonio con un grazioso movimento di capo da una parte, come per iscuoter via qualche peso; «volete proseguire? Vi maravigliate come un uomo superiore, qual son io, possa, volevate dire, condiscendere a suonar la chitarra?»

— «Oh, no, no! — Possa vivere in un piccol paese di provincia come questo, fra rozzi contadini.»

— «Rozzi contadini!» ripetè l’Italiano; «chieggo scusa, se vi contraddico nuovamente. Ma non posso sopportare di sentir la più mite razza del mondo così stranamente rappresentata. Chiamateli ignoranti, superstiziosi, e qualunque altra cosa fuorchè rozzi. Cosa vi ha tratto a crederli tali?»

— «Per verità,» disse Lucy un po’ raumiliata, «papà mi ha detto che è stato da essi più d’una volta fermato nelle sue passeggiate, e che gli hanno parlato rozzamente.»

— «Che sir John, il quale non conosce la loro lingua, possa essere infastidito di sentirsi a parlare da gente di campagna, so ben capirlo; ma che scambi per mancanza di rispetto un atto di cordialità, e li accusi di rozzezza, questo, lo confesso, non lo so capire.»

— «Eppure, dottor Antonio, voi non avete risposto alla mia domanda.»

— «Dunque voi riputate bassa la mia sorte?»

— «Non bassa, ma indegna di voi.»

— «E che direste se non mi fosse dato altra a sceglierne?» disse Antonio.

— «Ma sapete che non è questo il caso,» replicò Lucy