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tutta la Riviera, non c’è medico paragonabile al dottor Antonio.»

— «Eccoci di nuovo col dottor Antonio!» interruppe dispettosamente il Baronetto; «nominatemi qualunque altro fuori di lui.»

Il dottore Yorke ricorse di nuovo alla sua scatola di tabacco per averne consiglio. «Vorrei poterlo fare,» disse, «ma uomini come questo medico italiano non crescono ad ogni svolta di strada. Potrebbe passar per inglese; vedete come parla inglese! Sì, dovrebbe esser un inglese. Certo, la sua apparenza e i suoi modi sono tanto strani che non mi maraviglio vi abbiano urtato. Lo intendo benissimo; tuttavia la signorina, che in tutto questo ha ad essere consultata la prima, pare soddisfatta di lui.»

A questo punto il dottor Yorke si fermò, quasi aspettando risposta; e sir John fu costretto a fare un involontario inchino di consenso.

— «Punto importante,» riprese il dottore, «un malato soddisfatto — con la mente in calma — questa è considerazione principalissima, sir John; è tale da meritare il sagrifizio di ogni piccola cattiva impressione di prima vista.» E proseguì il Dottore, ripreso fiato: «La miglior cosa, a parer mio, sarebbe di accomodarsi con questo medico italiano, e indurlo a ripigliar le visite.»

— «Ripigliar le visite!» esclamò l’inglese a un pelo dall’uscir dai gangheri; ma ricordandosi in tempo, che non conveniva a un suo pari di entrar in volgar contesa con un uomo come il dottore Yorke, che potea vendicarsi facendo il ritratto di lui a’ suoi malati di Nizza: «andarlo ora a chiamare, dopo l’accaduto; espormi all’umiliazione di un rifiuto! — abbassare la mia dignità con questo puntiglioso forestiere maledetto!»

— «Via, via,» disse il dottore Yorke in modo conciliante; «chi parla di umiliazioni, chi dice che abbiate a chiedere alcunchè? Son uomo da consigliare sir John Davenne a fare alcun passo indegno del suo carattere e della sua condizione sociale? Che ci sarà a ridire, se accomodo quest’affare, a contento di tutte le parti, mentre voi restate cheto e neutrale? se vi garantisco che la proposta suggerita sarà accolta con... con gratitudine?»

La parola gratitudine, caduta appena nel calor della discussione, e tosto mentalmente rivocata, contribuì al buon esito della diplomazia del dottor Yorke, più di tutta la sua eloquenza, che non fu poca. Sir John si sentì, come per magia, rimesso sul suo piedestallo, o cavallo di legno; la sua superiorità, l’onore che la sua relazione potea dare,