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battaglia campale. 67

— «Dottor Yorke, nelle attuali circostanze non potete dispensarvi da una mera formalità?» osservò sir John in tuon persuasivo; «siamo in Italia, sapete, non già in Inghilterra.»

— «La regola ha valore qui come là,» rispose quietamente il medico inglese. «Non è la mera formalità che pare a’ vostri occhi, nè un mero atto di cortesia. È accettata come legge, fra noi, per evitare abusi facili a sorgere se non ci fossero restrizioni. Voi sapete il proverbio — Troppi galli a cantar...»

— «Ah, siete qui?» s’interruppe egli in tono affatto diverso; «che fortuna! stavamo proprio rammaricandoci della vostra assenza.»

Queste ultime parole furono dirette al dottor Antonio, l’ombra della cui persona alta toglieva luce alla porta esterna. Il dottor Antonio era tornato più presto che non credesse; e passando a cavallo davanti all’osteria, gli era venuto come un dubbio, che il pan brustolito e il burro della mattina non fossero riusciti di facile digestione: e per assicurarsene tornava a far visita.

Le tempie tonde e prominenti di Antonio si erano contratte orribilmente, e un lampo d’ira splendè nei suoi occhi; — ma fu solo un istante: ed entrando nella sala, il suo contegno aveva ripreso la solita serenità e il suo placido sorriso. Il dottor Yorke si levò, stendendogli la mano, ad incontrare il suo confratello in medicina. Sir John si accorse, con suo dispiacere, che i medici si conoscevano, ed erano, secondo ogni apparenza, in ottima relazione fra loro. — Com’era di fatto. Eransi conosciuti quando il cholera menava strage in Nizza e nelle vicinanze; si erano incontrati per molti consulti in quella trista circostanza, e s’erano trovati a fianco l’un dell’altro presso molti letti di morte.

— «Come va, mio caro signore?» disse Antonio in atto lieto; «quanto son contento di potervi stringer la mano! Siete venuto a veder la signorina, eh? Andremo immediatamente da lei.»

— «Voi mi vedete,» disse il dottor Yorke desiderando torre ogni ambiguità alla sua posizione, «espressamente chiamato da sir John per fare consulto intorno a miss Davenne, col medico di miss Davenne, che siete voi, come ho il piacere di trovare. Son sicuro che il malato in così buone mani non ha bisogno affatto di me. Comunque, se non ci avete difficoltà...»

— «Neppur per sogno,» disse il dottor Antonio senza lasciar finire al suo collega la frase. «Per me è sempre un onore il sottoporre ad un giudice cortese e competente