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prime brine, che si espande sotto il vivido raggio di un sole d’ottobre.

L’accoglienza fatta da sir John al forestiero fu cordiale quale il naturale e le abitudini di sir John permettevano. Gli stese l’indice e il medio della mano dritta in segno di benvenuto, ed anche persino fece le scuse pel disturbo che gli aveva dato. Il dottore inglese ricevette colla debita deferenza, fra il suo pollice e l’indice, le due dita stesegli, dando loro una lieve stretta da professore quasi tastasse il polso. Ciò fatto, il dottore Yorke, — tale era il nome del nuovo medico, giusto il contrapposto dell’altro — colla padronanza di sè, proprio di un uomo abituato a trattare con ogni classe di gente di qualunque nazione e a scoprire alla prima occhiata il dominante pregiudizio, come la dominante malattia, proseguì pregando sir John di non parlar d’incomodo. I suoi servigi erano, come di dovere, a disposizione di ogni malato in generale; ed egli era obbligato ad esser pronto per ogni emergenza. Nel caso presente poi, qualunque suo piccolo incomodo personale era più che compensato dall’onore di far la conoscenza di sir John Davenne (e qui i due signori si fecero un inchino) e dalla soddisfazione di essere, com’egli di tutto cuore sperava, utile a miss Davenne nel disgraziato accidente del quale gli era stato narrato dal servo.

Tutte queste cose erano d’accordo colle idee di convenienza che aveva sir John: e il sentimento di sollievo provato ascoltando il dottor Yorke era paragonabile solo a quello che prova un uomo che scampi alla soffocazione. Mentre faceva pausa il pingue medichetto per riprender fiato, sir John ebbe agio di benedire la sua buona fortuna che gli aveva inviato un uomo così bene educato. Da ultimo, finiti tutti i preliminari, i due Inglesi si misero a sedere; e sir John cominciò per disteso il racconto delle sue disgrazie. — L’imbarco a Civitavecchia, gli orrori della tempesta, lo sbarco alla Spezia (che tana quella Spezia! letti duri come pietre, e corti di un piede), e il viaggio per terra fino alla catastrofe del ribaltare. A sentire sir John, si sarebbe pensato che la tempesta del Mediterraneo, e i letti corti della Spezia erano stati preparati a posta per il suo personale fastidio. Egli non formulò alcuna particolare accusa, finchè non giunse a quello sfortunato soggetto del postiglione. Allora, dimentico della pietà usata la mattina, il Baronetto dichiarò che quel ribaltare era stato un atto deliberato, niente meno che un attentato deciso di assassinio. «Non mi richiedete i suoi motivi,» proseguì sir John riscaldandosi — perchè sir John aveva bisogno di adirarsi,