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l’arrivo del mio successore;» e si mosse verso le scale. Sir John si affacciò alla porta di entrata, e disperatamente disse: — «Forse sono stato troppo precipitoso; ma voi potete comprendere i miei sentimenti, signore; — i sentimenti di un padre per un’unica figlia.»

V’era angoscia reale nella voce, reale angoscia nell’espressione del volto del Baronetto, come fu ben veduto dal Dottore che si era rivolto verso lui.

— «La prova che intendo e rispetto i vostri sentimenti,» disse Antonio, «sta in questo che invece di risentirmi degli insulti contro la mia professione e la mia patria, — ciò che avrei fatto con qualunque altra persona — vi scongiuro ancora una volta a lasciarmi fare pel mio malato quel che credo necessario.» Queste parole furono dette con tanta semplicità, e pur con tanto calore; v’era una tale impronta di dignità in tutta la persona di quest’uomo, così come stava sulla soglia, in atto di chi dà un solenne avviso; tanta riserbatezza e cortesia insieme nella sua voce, che sir John, eccitato com’era, non potè tenersi di esserne colpito, e disse con marcata esitazione: — Se consentissi alla proposta di cavar sangue a mia figlia, agirei contro il parere espresso di ogni medico che l’ha curata.»

— «Io stesso vi avrei dato quel parere,» disse Antonio, «ma vi sono condizioni che devono modificare le regole più salutari; e questo di miss Davenne è appunto il caso.»

— «Bene,» disse sir John, «così come mi trovo, non ho altra alternativa che di lasciarvi fare quel che credete conveniente. Pensate solo che cavando sangue a miss Davenne, voi ne sarete responsabile interamente.»

— «Innanzi a tal responsabilità non mi sono mai ritirato, e l’accetto volentieri,» rispose Antonio quasi raggiante; e senza ritardo tornò alla camera di Lucy.

Non appena ebbe dato sir John questo sgraziato consenso, che se ne adirò contro sè, e tornò alla sua camera co’ sentimenti di persona profondamente offesa. A capo di un quarto d’ora, questo sentimento risolutamente fomentato e nutrito, erasi accresciuto, espanso e tramutato in chiaro e deciso convincimento di essere stato idegnamente sopraffatto; scoperta immediatamente seguita da intensa commiserazione di sè, il sacrificato; e da uno scoppio di nuova accalorata indignazione contro Antonio, il sacrificatore: — «E così, io sto qui in balìa di costui!» disse fra sè sir John. A quest’idea tutto tutto l’altero sangue dei Davenne si rivoltò nelle sue vene. Corse adirato alla porta d’ingresso, e ordinò a John, il quale stava passeggiando pieno di abbattimento in giardino, di comandare