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dei morti Davenne scorresse in sangue nelle sue vene, — era una grazia di più. Fino le scappate fanciullesche di Aubrey in Eton, le quali, raccontate com’eran da lui stesso, mostravano esser provenute da insofferibile arroganza sua, lo avevano fatto sempre più caro a sir John; che riconosceva in quel carattere sopportante a malincuore un eguale, l’alterigia conveniente a un rampollo dei Davenne. E la cosa andò a finire che, sei mesi dopo lasciato Eton, si lesse nelle gazzette la nomina di Aubrey ad alfiere in un reggimento di dragoni, e dentro l’anno fece vela col *** per l’India; avendo indotto suo padre, non solo a consentire che entrasse nell’esercito, ma — cosa ancor più difficile, perchè in questo la sua idolatria per il figlio combatteva i desiderii del figlio stesso — a contrattare per lui il cambio in un reggimento di partenza per Calcutta. I sogni di Aubrey, desto e dormente, erano stati da lunghi anni, caccie di tigri e di elefanti, e l’India la sua terra di Canaan. Così l’esecuzione dei desiderii del figlio aveva distrutto quelli del padre.

Mentre ancor pungevalo questa grave contrarietà, la prima di qualche importanza nella sua vita fin’allora intatta ed intera, sir John guardandosi intorno per cercar consolazione, si accorse, per la prima volta, di avere alla mano un balsamo per le pene del cuore, nel pallido amabile angioletto che sollevava a lui le braccia sue delicate, e parea domandargli la sua parte di amore: parte che presto fu tutta sua. La ferita fatta dall’egoistica ostinazione di Aubrey, era appena cicatrizzata, quando la morte di lady Davenne gittò ancora un profondo squallore sulla casa del Baronetto. La salute di lady Davenne da lungo tempo era andata decadendo; e dalla partenza di suo figlio in poi, con sempre maggior rapidità. Il colpo, per essere anticipato, non fu sentito meno da lui. Il dolore di sir John fu estremo, quantunque fosse tacito e non mostrato: chè l’altero baronetto credeva ogni esterna dimostrazione di forti affetti indegna della sua dignità. Avea di più un’altra miglior ragione di predominare la sua commozione: il timore di accrescer col suo il cordoglio della figlia.

Sir John si ritirò alla sua casa in campagna, e visse quivi comparativamente in solitudine, curandosi solo della figlia, divenuta ora l’unica sua occupazione, — l’unico suo piacere. Lucy era una fanciulla debole, intelligente, sensibile, avente veramente bisogno di tutta la protettrice cura di un padre; uno di quei fiori delicati e amabili, che ispirano egualmente tenera ansietà e passionata speranza. L’aria di campagna, le ore regolate, e una prudente vi-