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sir john davenne. | 43 |
gno ch’ei diede del suo attaccamento alla famiglia Stuarda consistette nell’astenersi con tutta la sua famiglia dal mostrarsi alla Corte di Guglielmo e Maria.
Lo spirito bellicoso dei vecchi Davenne scintillò d’improvviso nuovamente nel figlio primogenito di questo padre prudente. Egli combattè e si distinse sotto Marlborough, e giunse al grado di generale. Il suo successore, sir Aubrey, pagò il tributo alle militari esigenze del suo padre servendo nel tempo della guerra dell’indipendenza americana. Tenendo bene a mente lo spirito di corpo di sir Aubrey, e i suoi principii di tory, trasmessi per secoli di Davenne in Davenne, è facile immaginare il dispetto con cui vide i successi degli Americani, e la loro indipendenza riconosciuta. Ma in quei tempi bisognerebbe esser vissuti, o aver sentito dalla bocca di quelli che erano stati attori in quella scena, la descrizione del cittadino inglese, e specialmente del nobile delle contee, per potersi fare un’idea della violenza, dell’odio e dell’orrore che s’impadronì di sir Aubrey quando scoppiò in Francia la rivoluzione del 1789. La sua passione talvolta si tramutava quasi in frenesia, leggendo nei giornali i discorsi di quegli oratori inglesi, i quali, all’iroso tory parevano esprimessero nel seno stesso del Parlamento della Gran Bretagna, sentimenti poco migliori di quelli dei repubblicani francesi.
Il regnante sir John, nato nel 1783, era stato per conseguenza educato, ed erasi fatto uomo, tra la violenza di passioni eccitate nel paese oltre la Manica dallo stato degli affari in Francia, e da vent’anni di guerra continua. Dal giorno che ancor fanciullo stava a lato del seggio paterno, e beveva il brindisi quotidiano: «Alla confusione dei Francesi,» fino all’attuale momento, le opinioni, le simpatie e le antipatie di sir John, tutto partecipava della tinta dell’atmosfera di passioni attraverso le quali erano passate, e nelle quali erano cresciute. Un’ammirazione illimitata ed esclusiva per tutto quanto fosse inglese, e un abborrimento estremo di ciò che nol fosse, avevano chiuso la sua mente e le sue idee come dentro una muraglia cinese.
Sir John si era ammogliato nel 1811, due anni dopo la morte di suo padre, alla figlia del visconte Deloraine, nipote dal lato materno del duca di ***. Per buona fortuna questo matrimonio univa in sè e la certezza quanto al «sangue bleu» della stirpe, e la soddisfazione del suo genio; perchè sir John non era uomo da farsi violenza. E per doppia ragione: primo, perchè odiava la contraddizione sotto qualunque aspetto; secondo, perchè credeva