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l’osteria. | 27 |
che potrete consultare; vi sono a Nizza medici inglesi, dei quali potete chiedere il parere.»
— «Io non vo’ chiedere il parere di nessuno,» ripetè il Baronetto ostinato; «non ne ho punto bisogno. Quanto mi abbisogna, è di andarmene, e me ne andrò.»
— «Farete quel che vi pare,» soggiunse l’Italiano; «io ho da compier solo un mio dovere, e voglio e debbo compierlo. Miss Davenne, vel dichiaro solennissimamente, non può esser rimossa con sicurezza per quaranta giorni almeno.» E ciò detto, il giovine tirò innanzi lasciando l’interlocutore in preda ai suoi pensieri.
— «Quaranta giorni!» brontolò sir John fatto di sasso; «quaranta giorni!» e questa volta mutò la sua aria smarrita in una risata. «Questo è uno scherzo bello e buono!» e tornando risolutamente indietro, fe’ segno a John che stava aspettando presso la carrozza, e gli ordinò di portarla immediatamente alla casa rossa, e di investigar bene il guasto recatole. Poi il Baronetto seguitò la piccola carovana con passo lento e di mala voglia.
La processione non tardò molto ad arrivare al suo destino.
— «Eccoci giunti,» disse il Dottore avvicinandosi a miss Davenne. Nel punto che voltavano, lasciando la strada maestra, giù per una larga traversa in direzione della spiaggia, e passavano un porta a sinistra su cui stava attaccato un ramo di pino, erano entrati in un giardino nel quale stava la casa color mattone La lettiga portata su per una scala esterna, e per una sala larga ed una piccola, entrava poi in una cameruccia ove Lucy e le materasse erano deposte sopra un letto.
Il Dottore, licenziate le quattro donne, e volgendosi alla malata, il cui aspetto era pallido e patito, le disse:
— «Benchè qui ogni cosa sia veramente casalinga, potete star tranquilla che letto e lenzuoli sono di bucato. Li ho guardati prima che fossero messi su.»
— «Voi siete molto gentile,» disse Lucy sottovoce.
— «Le nude mura e la mancanza di mobili vi fanno cattiva impressione, lo vedo,» seguitò il Dottore; «cercheremo presto di render la camera un po’ più appariscente. Volete che vi presenti Rosa, la padrona di casa, e sua figlia Speranza? Bei nomi, n’è vero?» aggiunse osservando un sorriso in volto a Lucy. «Sono di buon augurio. Ambedue desiderano rendersi utili, e le farete contentissime accettandone i servigi.»
Lucy fece cenno del capo alle donne a lei indicate, che stavano alla porta; donna avanzata l’una, l’altra pallida