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nuove insperate. 301


consentiva che fosse certa la morte di Antonio. Nessun avvocato avrebbe meglio difeso la sua causa di quello che facesse questa donna illetterata. Il suo tatto e la sua penetrazione erano mirabili per sè stesse; e adorabili per chi sapesse che quella intelligenza era figlia di gratitudine.

Supponendo, diceva Speranza, che anche il dottor Antonio non sia riuscito a fuggire, come un uomo così abile avrebbe potuto far di sicuro; perchè non ammettere la probabilità che possa essere prigioniero, invece che morto? Non aveva forse letto nei fogli la «sua padrona cara, cara,» che in quel terribile giorno del 15 maggio, e anche dopo, centinaja di persone erano state arrestate? E quale maraviglia pertanto, che in tanta quantità di persone non fosse ancor pubblicato il nome di uno? Tutto era per il meglio; chè non essendo stato menzionato, eravi maggior probabilità che potesse uscir di prigione senza essere sottoposto a giudizio. Un giorno o l’altro «la padrona» avrebbe veduto che Speranza aveva ragione. Il dottor Antonio non era uomo da perdersi in quel modo ridicolo. La signora sapeva ch’egli era uno degli amici del Re, il quale un giorno o l’altro avrebbe domandato che fosse stato di lui, e allora, ricercandone in tutte le prigioni si sarebbe ritrovato.

— «Se fosse vivo avrebbe trovato modo di farmelo sapere,» persistè a dire Lucy.

— «Ma, signora, come può trovar messaggieri stando in prigione coi ceppi alle mani ed ai piedi? Ma dategli tempo,» concludeva Speranza in aria di piena convinzione; «ah! cara, cara signora padrona, credete pure che la Santa Vergine avrà cura di un uomo buono, buono tanto. Bisogna aver fede.» Al quale consiglio Lucy si apprese tosto. Ella pregò, pover’anima, e fece ogni sforzo per aver pazienza.

La miseria fa conoscere all’uomo degli strani compagni, — talvolta anche degli amici inaspettati. Confidava lady Cleverton di poter avere, per mezzo di Mr. X, il giovane addetto, qualche lume intorno ai prigionieri politici, o uno stato degli uccisi; — e sebbene con poca fiducia di esito favorevole — chè riguardava di mal occhio il suo sedicente cugino, — pure lo mandò a chiamare la mattina del 17 di maggio. Mr. X fu colpito dall’aspetto disfatto di lei; e il tono commosso della voce di lui in parlarle, invece che fargli una richiesta cerimoniosa, la condusse ad abbandonarsegli con confidenza. Gli disse le obbigazioni contratte personalmente col dottor Antonio — quanta stima avesse per lui anche sir John. Fece una bella descrizioncina della