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nuove insperate. 299


e il quale, per l’assiduità e l’abilità, si mostrò degno della fiducia in lui riposta.

Per dieci interi giorni la vita e la ragione di Lucy penderono da un filo. Sopravvenne poi un miglioramento quasi impercettibile, e con esso alcuni intervalli di consapevolezza; durante i quali Lucy s’immaginò di vedere una figura moventesi quietamente nella camera che somigliava in modo strano a Speranza. Naturalmente non era; e come poteva esserlo? Aveva ad essere un’immaginazione. In questi ultimi giorni Lucy aveva veduto strane cose e tante persone! Pure quella visione non la lasciava come le altre — le stava attorno con una pertinacia che le faceva battere il cuore rapidissimamente. Non parlava, ma osservavala con piacere manifesto; e Lucy giunse a riguardarla senza alcuna maraviglia; forse s’immaginava di stare ancora all’osteria con suo padre, o all’Albergo della Posta di Mentone; e il lieve mormorìo di nomi talvolta sentito dalle sue labbra, pareva indicasse quell’illusione. Povera Lucy! Tanto aveva la testa confusa e offuscata la vista.

Una notte, in sul tardi, svegliossi dopo alcune ore di sonno confortante, e colle idee straordinariamente chiare. Incontrandosi collo sguardo in due occhi neri veglianti su di lei amorosamente, come al dì di una volta, subitamente domandò sotto voce: — «Siete voi, Speranza?» — «Dio vi benedica, mia cara, cara padrona, è proprio la vostra Speranza;» e l’affettuosa creatura le si prostrò innanzi sulle ginocchia, premendo sulle sue labbra la scarna mano che le era stesa. — «Eccomi qui, e qui mi sto per non lasciarvi mai più. Ma voi non dovete parlare, nemmeno una parola.» E la gentile creatura, accomodandole i cuscini, volse in altra parte la pallida faccia di Lucy. Questa chetamente si sottomise, nè chiese alcuna spiegazione; era sollevata e tranquilla per avere a lato l’umile amica sua italiana. O mirabile potenza dell’affetto, che benedice ed è benedetto!

Ma quale agente misterioso aveva condotto Speranza al letto di Lucy, nel momento appunto che si aveva maggior bisogno di lei? Un agente molto semplice e naturale: Speranza era l’ultimo legato cortese che Antonio aveva potuto lasciare a Lucy. Egli la comprendeva tanto a fondo, da conoscere per istinto quello che l’avrebbe meglio confortata avvenendo qualche male; nel qual caso sarebbe stata una consolazione per Lucy, aver seco persona con cui potesse parlar di lui, e in cui fosse sicura di trovar simpatia. Però egli aveva tosto scritto in fretta quelle poche linee alla moglie di Battista; dicendole che se, en-