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294 | il dottor antonio |
dere pienamente il successo del vostro gentile inganno. E vi diedi anzi agio di illudermi quanto vi piacque.»
Antonio non rispose, ma prese la bianca manina abbandonata sopra uno de’ bracci della sedia di lei; la prese nella sua, e lentamente e deliberatamente la portò alle sue labbra.
La penetrante e distinta ripercussione di una scarica di moschetteria risuonò nell’aria quieta, facendo crepitare le porte e le finestre.
Antonio balzò in piedi, pallido come se ciascuno di quei colpi gli avesse passato il cuore.
— «Che sarà?» domanda Lucy mortalmente agitata.
— «Nulla d’importanza,» dice Antonio facendo un grande sforzo per mostrarsi indifferente. Probabilmente un po’ di polvere dal Governo bruciata per salutare l’apertura del Parlamento; A proposito, bisogna ch’io vada subito.»
Mentre prendeva il cappello, sentesi un’altra scarica seguita quasi immediatamente da una viva serie di colpi.
— «Si combatte, si combatte, ne sono sicura!» grida Lucy atterrita e tutta tremante. «Non ci andate per amor di Dio! A che serve che voi ci andiate? Che può fare un uomo, e un uomo solo?»
— «Soddisfare la propria coscienza, con fare quanto è in poter suo per impedire la guerra civile,» replica Antonio con tranquilla risolutezza. «Lasciatemi andare, ve ne prego.»
— «Voi non andrete!» esclama Lucy fuori di sè dalla paura, frapponendosi fra lui e la porta. Antonio la guarda.
— «Io debbo andare,» dic’egli. Era come avesse parlato il Destino. Lucy si sentì tosto incapace di combattere quella ferrea volontà. Piegò le mani come un fanciullo che prega, sollevò gli occhi alla faccia di lui, e disse: — «O Antonio!» C’era un mondo di cose in questa sola parola.
L’Italiano la trasse a sè, se la strinse fortemente al seno; e — «Lucy,» disse in tono solenne, «questo non è momento da far molte parole (il fuoco non rallentava punto mentre parlava), Lucy, io ti amo — ti ho amata ardentemente per tutti questi otto anni — ti amerò sino alla tomba. Ma la mia patria ha su di me diritti anteriori a’ tuoi. Questi diritti ho giurato di rispettarli più solennemente quel giorno, in cui il pregiudizio armato di ragioni genealogiche si frappose fra me e voi. In quel giorno mi dedicai di nuovo alla mia patria. Lasciatemi mantenere il voto — lasciate che faccia il mio dovere. — Ajutatemi a farlo, o Lucy. Lucy, mia nobile amica, ajutatemi a riuscir degno di voi e di me. In nome di quanto c’è di più santo, lasciatemi partire senza una lotta penosa.»