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il 15 maggio 1848. | 289 |
mirato e goduto, tornava suo ancora una volta. Era anche migliore e più caro il ritorno a quella salubre alternativa di occupazione e di riposo; a quella medesima conversazione, a quelle istesse serate tranquille sulla loggia; ma migliore e più di tutto cara era quella stessa cura, vigilante, instancabile, che ella sentiva adesso quanto allora: prova, se pur ne abbisognava, che Antonio come lei amava il passato. Pareva che la sua giovanil floridezza e la gentile sua gioja rifiorissero di nuovo. La felicità era medico migliore anche del dottore Antonio. Gli eventi degli otto anni passati sparivano dalla memoria della gentile Lucy, come non avvenuti. Quasi la si sarebbe potuto immaginare di essersi addormentata quel triste giorno in cui lasciò Bordighera, per risvegliarsi poi in Napoli, dopo un sogno lungo e penoso, e senza trovar nulla mutato intorno a sè.
Nulla prescriveva Antonio alla sua malata, ma le ordinava ora per ora il modo di vivere: tanto per la passeggiata, tanto per la corsa in legno, tanto per leggere, per disegnare e per suonare — suonare il pianoforte ma poco, che la stancava e riscaldava; — doveva respirare aria fresca e fare corte passeggiate, oltre la quotidiana corsa in carrozza per la campagna; non teatri, non luoghi di ritrovo, non sale riscaldate; e se dovesse andare a Corte, vi andasse meno possibile. Con tutte queste restrizioni e proibizioni, pure il tempo non correva nojoso per Lucy, nè si lamentava ella mai della monotonia del viver suo. Ogni lettera invece diretta a suo padre, conteneva la notizia che ella era felice e contenta; e che sir John non aveva inquietarsi, non potendo venire a raggiungerla presto quanto ambedue avrebbero desiderato.
Antonio invariabilmente veniva a veder Lucy due volte al giorno: una la mattina — visita da medico, come ella soleva chiamarla ridendo, e l’altra la sera — visita da amico. Parevano i pensieri suoi di continuo rivolti a lei, e incessante la sua ansietà per sollevarla o poterla divertire. Le portava vedute, stampe e abbozzi fatti da lui dei bei contorni che avevano a visitare un qualche giorno insieme; e nuovi libri italiani e inglesi, e i romanzi più alla moda, e gli opuscoli sugli argomenti più importanti del giorno. Nè certo era carestia in quel tempo di soggetti atti a eccitare la curiosità e ad attrarre l’attenzione di persona che amava tanto l’Italia, come Lucy. L’ultima insurrezione di Milano e di Venezia, l’ingresso dell’esercito piemontese in Lombardia, i casi della guerra, lo stato interiore del paese e dai varii partiti, Pio IX, Carlo Alberto e altri uomini