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napoli. | 281 |
Il Re, essendo venuto vicino ad essi, il Conte e Antonio lasciavano la finestra avvicinandosi a Sua Maestà; che scambiava alcune parole col fratello, e subitamente prendeva il braccio del dottore, e portandolo sotto il suo continuava la passeggiata. Lucy non aveva perduto una sola particolarità di quella piccola scena, e tanto meno si era lasciato sfuggire il subitaneo lampo di que’ neri occhi ben noti, quando s’incontrarono ne’ suoi, e il rossore che fece di fuoco quel pallido aspetto. Quale sentimento fece rivolgere altrove il capo alla bella viscontessa, e le fece cercare di nascondersi dietro alcune signore? Fu timore di una augusta presenza, o fu apprensione di sentirsi tristamente mutata da quella di prima? Lucy appena lo sapeva. Il moto era stato istantaneo, meccanico, irresistibile; e trovavasi in agitazione di spirito troppo grande per volere scandagliare o analizzare i segreti motivi di quell’atto.
Durante una mezz’ora, gli occhi di Lucy si volsero più d’una volta verso la porta, per cui aveva veduto uscire il Re e il dottor Antonio. Più d’una volta, vedendo venire per quella porta alcuni signori alti, con baffi e capelli neri, ella aveva sentito battere forte e rapido il suo cuore. Egli viene alla fine — non in fretta, ma col suo lungo passo usato, gentile e senza presunzione della mutata fortuna, come quando, povero medico del villaggio, faceva il giro delle visite ai suoi umili malati di Bordighera. Egli viene, e con occhi scintillanti si dirige verso di lei.
— «Voi qui!» esclama, mentre ella gli stendeva la mano. «Che fortuna imprevista! Chi avrebbe sognato, otto anni fa, che ci saremmo incontrati in Napoli, e nientemeno che in Corte!»
— «Chi l’avrebbe pensato davvero!» Fu tutto quello che Lucy potè dire. La sua anima era estatica per il dolce e magico suono della voce di lui risuonante di nuovo alle sue orecchie.
— «Come state voi, e come sta il mio buon amico sir John?» domanda Antonio dopo una breve pausa.
— «Papà, quando io lasciai l’Inghilterra, era impedito da un attacco di gotta! Deve raggiungermi presto qui. Intanto mi diede una lettera per voi, credendo che vi avrei trovato a Bordighera. L’avrete domani mattina prima di ogni altra cosa.»
— «Grazie,» disse il Dottore; «quanto mi piacerà dar di nuovo una stretta di mano al cortese sir John!»
— «Come mai vi trovate in Napoli?» domanda Lucy. «Credevo foste in Palermo, e per di più malamente ferito.»