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della franca lealtà onde siamo deliberati di entrare in queste novelle vie di ordine politico, abbiamo risoluto di proclamare e proclamiamo irrevocabilmente da noi sanzionata la seguente Costituzione.»

E il 2 febbrajo, con ogni pompa e apparecchio solenne, questa Costituzione fu giurata dal Re, dai Principi della famiglia reale, dai nuovi Ministri, dai principali ufficiali dell’esercito, dalla Magistratura, e da tutti gli alti Dignitari del Regno. Dopo altri pochi giorni, fu promulgata la legge elettorale; e la convocazione del Parlamento venne fissata per il 1.° maggio.

È nella natura delle cose che in tempi di grandi agitazioni, gli uomini i quali trovansi alla testa degli affari riescano a dare poca soddisfazione a ciascun partito. Quello che esisteva è rovesciato; — quello che deve esser fatto, è solo allo stato di speranza. L’aspettazione è spinta al colmo, e se gli uomini che sono al timone non arrivano all’altezza di quella, è necessario rimangano molto al disotto; e conviene infatti necessariamente che restino di gran lunga inferiori all’aspettazione. Nè i nuovi ministri fecero eccezione alla regola. Si apposero da ogni parte errori nella loro condotta; — nel non trovare immediatamente una soluzione alla quistione siciliana, nodo gordiano in quelle circostanze; — nel non dare alla loro politica un deciso colore italiano; — nel non adottare i tre colori italiani, e via discorrendo. In breve, il Ministero non valse a nulla di bene, e divenne così apertamente impopolare, che dovette dimettersi. L’entrata al potere della nuova amministrazione — dalla data della sua formazione, detto il Ministero del 6 di marzo — fu salutata da un immenso e generale grido di gioja. — Questo era lo stato delle cose quando Lucy, verso la fine di marzo, arrivava a Napoli.

Il gran tumulto e l’agitazione della città, la gioja rumorosa di tutte le classi, in ispecie dell’infimo popolo (gli stessi lazzaroni erano in quel momento adoratori della libertà; e quanto può dedursi dagli eventi posteriori, si è che le arti machiavelliche possono pervertire i sentimenti più naturali dell’uomo), avrebbero dato alla nostra eroina ampia materia di importanti osservazioni, se altre cure non l’avessero esclusivamente occupata. La gente dell’Albergo in via Toledo, ove scese lady Cleverton, spalancò gli occhi e strinse le labbra sentendo che la signora e il suo seguito volevano far vistare il passaporto per Palermo. — Forse Milady ignorava che Palermo era in aperta ribellione, e tutta la Sicilia insorta? — Milady lo sapeva, ma era determinata ad andarvi; ed essi dovevano fare ciò che