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270 | il dottor antonio |
a Pasqua. Potreste mai credere che il Curato domandasse un giorno dal pulpito che avessero a fare i forestieri fra di noi? — quasi i forestieri non fossero cristiani! In fondo, il dottor Antonio ne ebbe amareggiata la vita, e si sentiva una gran voglia di andarsene. Bene, un giorno, era l’anno 1842, egli ricevette una lettera di casa colla notizia della morte di sua madre. Quell’anima buona e gentile se la prese tanto a cuore, che ne ammalò, e se non fosse stato quel medichetto inglese di Nizza..., ve ne ricordate, signora? che venne, e lo curò come un fratello, credo che il dottor Antonio sarebbe morto. Si riebbe alla fine, ma, poveretto! pareva quasi l’ombra di sè stesso. Il medico inglese se lo portò via a Nizza, e subito dopo il dottor Antonio mandò a dire al Municipio che rinunciava al suo posto di medico comunale; e da quel tempo non lo vedemmo mai più. Una volta che il medico inglese passò qui la notte, ci disse che la madre del dottor Antonio aveva procurato in qualche modo — non intesi ben come — ma aveva fatto in modo onde il Governo del suo paese non potesse confiscare i beni lasciati a suo figlio. E poi sentimmo a caso, che il nostro buon amico aveva lasciata Nizza, ed era andato a viaggiare, e nessuno sapeva dove.
«La vostra partenza ci aveva reso malinconica e fastidiosa Bordighera; ma andatosene anche il dottor Antonio, noi cominciammo a odiarla, e fissammo in mente di andarsene via noi pure, come prima avremmo potuto. A noi era andata bene ogni cosa, e avevamo posta da parte una buona somma di danaro. Ci era una benedizione su quanto avevate fatto per noi. Da vicino e da lontano la gente venne a vedere la vecchia osteria, ove il gran Milordo inglese e la sua bella figlia avevano dimorato tanto. Quasi tutti quelli del vostro paese in viaggio per questa strada, si fermavano alla nostra casa: avevano piacere di sentirci discorrer di voi e di tutto quello che avevate fatto; e ci pagavano molto bene quello che prendevano, e spesso volevano fermarsi la notte; perchè, dicevano, avevamo imparato da voi il modo di trattar bene gl’Inglesi. Noi li vedevamo di buon occhio per amor vostro, signora, benchè nessuno di essi pareva che vi conoscesse. Così noi ce la passammo tanto bene, quanto poteva desiderare il nostro cuore. — Volendo ritirarsi dagli affari, il padrone dell’Albergo della Posta in Mentone ci aveva spesso offerto di venderci tutta l’azienda; ma avevamo paura a dir di sì, non avendo ancor trovato un compratore per l’osteria. Avemmo buona sorte anche in questo. Un vecchio marinaro, da tutti dato per perduto, a un tratto tornò a Bordighera dopo essere stato assente,