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268 | il dottor antonio |
ghi anni ne aveva sentita la fame. Tutto il prestigio del rango e della ricchezza, tutti i piaceri della vanità soddisfatta, non le avevano dato mai un’ora simile a questa. Di tutti gli omaggi stati accumulati sopra di lei, di tutti i sorrisi che avevano brillato per la nobil signora, quelli persino di labbra reali, nessuno l’aveva lusingata quanto il sorriso di questa contadina, quanto l’omaggio di questa semplice gente. Grazie a Dio! ci son beni che la ricchezza non può comprare, nè la nobiltà dona.
Lucy contò a Speranza la sua visita a Bordighera, e l’urto provato in vedere quello stato alterato di cose, e il doloroso suo sconcertamento, trovando Antonio partito.
— «Parleremo di ciò domani, cara signora,» disse Speranza che aveva osservato gli occhi di Lucy pieni di lagrime, «e dopo che vi sarete ben riposata questa notte, come spero. Solo vo’ dirvi che il dottor Antonio tornò al suo paese, e che vi sta ancora, almeno c’era due mesi fa. La signora Eleonora ha ricevuto una lettera da lui, ed ella potrà dirvi tutto in proposito del nostro caro amico. Sentimmo che ci fu una gran rivoluzione in Sicilia e che combattè come un leone. C’è stata anche in Sardegna una famosa rivoluzione, e una qui a Mentone e Roccabruna. Battista era alla testa di essa — in fede mia, c’era egli! — e deve esser ufficiale della Guardia Nazionale. Il Comandante di San Remo è fuggito, o non ci devono esser più Comandanti. Almeno dicono così, e i Carabinieri non devono contar più dell’altra gente. C’è stata nessuna rivoluzione nel paese vostro?» domandò Speranza coll’aria di persona che tien per certa la cosa domandata.
— «No, grazie a Dio!» disse Lucy sorridendo.
— «Non c’è stata rivoluzione!» ripetè Speranza piuttosto scaduta dalla sua idea; «ma dunque non avete Comandanti nel vostro paese,» aggiunse come se ciò accomodasse l’affare. Così nell’atto di svestir Lucy, non ostante la sua saggia risoluzione di rimettere ogni conversazione all’indomani, Speranza disse quanto sapeva di più importante per la di lei ascoltatrice. Il sapere che non era perduta ogni traccia del suo Dottore, era bene qualche cosa; e ricevute le benedizioni di Speranza, Lucy s’addormentò; e sognò tutta notte, mari azzurri, aranci profumati, e sè e il dottor Antonio a passeggiare nel giardinetto dell’osteria.
La mattina di buon’ora, Speranza portò i suoi figli a Lucy — due sane e belle fanciulle, brune come la notte: Lucia Maria, e Rosa Lucia, e il ricciutello Lucio. «Sapevate che ci fosse un nome come Lucio?» domanda altera la giovane madre.