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260 | il dottor antonio |
stente alla furia de’ venti. Per di più la minaccia del capitano Davenne era a doppio taglio. Quando temono per altri, le donne sono presto disarmate; così miss Davenne, dentro il tempo che le era stabilito, fece la sua scelta; e quattro mesi dopo era maritata: — maritata senza amore, ma senza ripugnanza; — al contrario, con un grado di simpatia, il quale, convenientemente nutrito e coltivato, avrebbe potuto e dovuto maturarsi in affetto stabile e durevole.
Lord Cleverton era tal uomo le cui attenzioni e la cui preferenza non potevano non lusingare una fanciulla di caldi sensi come Lucy: quand’anche non fosse, qual professava di essere, un ammiratore entusiasta dell’Italia. Di fatti in Italia l’onorevole Mr. Tyrrel, giovane pien di brio, addetto all’ambasciata di Firenze, aveva fatto i primi passi nella vita; e se la fama riferiva il vero, egli aveva fatto di molte pazzie. In mezzo a una carriera di spensierate stravaganze, per la morte del padre richiamato inaspettatamente ad assumere il titolo paterno e un seggio nella Camera Alta; l’abbagliante diplomatico, quasi un altro Principe Hall, aveva messo da parte le sue follie, e fatto maravigliare il mondo colla costante applicazione e colla non comune attitudine agli affari. Bello ancora e di aspetto giovanile, benchè di ben venticinque anni più vecchio della sua sposa, e citato come modello di eleganza e di buon gusto, lord Cleverton riuniva in sè coi pregi brillanti dell’uomo di mondo le più solide qualità dell’uomo di Stato. Nessuno con maggior grazia sapeva dire quelle amabili cose da nulla, che sono la moneta corrente delle conversazioni: nessuno assaliva con logica più convincente il Ministero, fra gli evviva entusiastici dei banchi dell’opposizione ne’ quali sedeva. Per disgrazia, le qualità che si tiran dietro i successi nelle riunioni di moda, e i trionfi oratorii nelle assemblee politiche, non assicuran sempre la felicità domestica — quale almeno l’intendeva Lucy. Ella stette un pochino di tempo ad accorgersene, ma se ne accorse alla fine.
Che mancava alla giovane Viscontessa? Era come una piccola regina nella sua famiglia, e suo marito il primo suddito; dovunque si recasse, giovani, vecchi, le facevano omaggio; — uomini di Stato, pieni di gravità, mettevan da parte le loro speculazioni per intrattenerla di lievi argomenti atti a interessare la sua età e il suo sesso; — celebri poeti cantavano la sua bellezza, e pittori di prima classe disputavansi l’onore di trattare in tela la sua amabile persona: — eppure non era felice! Che le importava di veder sazia la sua vanità femminile, mentre il suo cuore aveva bisogni rimasti tuttavia insoddisfatti?