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lontananza. 253

giungersi a partite di piacere evidentemente preparate per lei — recarsi ad un teatro francese di dilettanti, ad un concerto di professori, e sentire un celebre improvvisatore; le quali occupazioni e i quali divertimenti succedentisi nei tre giorni passati in Nizza, lasciarono alla nostra eroina poco tempo per affettuosi rammarichi.

A Parigi, ove, secondo il suo antico programma, sir John si trattenne un mese, la vita fu una vera corsa — con quelle ufficiali visite al Louvre, al Luxembourg, al Palais Royal, a Versailles, a Saint-Cloud, a Fontainebleau, ecc., ecc., — coll’indispensabile passeggiata quotidiana ai Campi Elisi e al Bosco di Boulogne; col provarsi innumerevoli abiti e cappelli nuovi; — coi teatri, le soirées all’Ambasciata, l’andar in feste e il darne; — e per ultima, ma non minor occupazione, colle visite mattutine fra gl’Inglesi residenti in Parigi — senza contare una formale presentazione alle Tuileries, e l’onore di un posto avuto insieme col padre e col fratello alla real mensa in Neuilly. Benchè poco favorevole al capo della dinastia degli Orléans, cui non potea perdonare di esser figlio di Filippo Egalité, di memoria rivoluzionaria, e benchè non facesse un mistero delle sue opinioni, pure sir John, per adoperare le sue proprie espressioni, credette conveniente l’accomodarsi alla politica del giorno, e stimò parte del suo dovere, quale Inglese, di contribuire all’entente cordiale anche a costo di alcune delle sue simpatie personali. Immaginate che un uomo dell’importanza di sir John Davenne passasse per Parigi senza far visita al capo dello Stato! Si rizzano i capelli in capo al solo pensarne le conseguenze.

Ma erano le dissipazioni di Parigi quasi una pace e un riposo, paragonate al vortice di visite, colazioni, pranzi, feste e balli, nei quali Lucy si trovò ravvolta posto piede in Inghilterra. Delle sue numerose relazioni, anche le più lontane per condizione o parentela; e del numeroso circolo di amici e conoscenti della famiglia, ognuno insisteva per avere, almeno per un giorno, la bella viaggiatrice. Per parte sua sir John, appena fu a Davenne, si rifece del tempo perduto, e riempì di gente la sua splendida dimora fino alle più nascoste soffitte; e, con Lucy — stella polare di tutti gli occhi — per fare gli onori di casa, aveva giorni di pubblico ricevimento, e dava feste una dietro l’altra a mezza la Provincia. Lucy per delle settimane e dei mesi non ebbe a sè un momento di libertà; aveva a vestirsi e far visite, a far visite e vestirsi; e questi due grandi doveri, queste occupazioni di una signorina di condizione elevata in ogni paese, e più specialmente in Inghilterra, erano la sua oc-