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buona notte all’idillio. | 239 |
Indie, che sappiamo esser giunta senza alcuna lettera di lui.»
— «Mi spiace infinitamente,» dice Antonio. «Ditemi tutto ora sul conto vostro. Non avete ricominciato a tossire, n’è vero?
— «No; ma mi sento proprio male — debole — oppressa — soffocata dal caldo.»
— «Non è maraviglia. In questa stagione ognuno soffre più o meno. Lasciate sentire il polso — non c’è febbre. Questo maledetto sirocco vi agita i nervi. Ora giacetevi cheta cheta,» e le accomodò i cuscini sotto il capo; e procurerò farvi star meglio. Miss Hutchins,» chiamò avviandosi fuori, «volete far un bicchiere di forte limonata per miss Davenne? — il succo di due limoni in mezzo bicchier d’acqua — acqua tiepida, se vi piace.»
— «Sì, signore,» rispose la cameriera colla voce più melliflua di cui potesse disporre. Miss Hutchins era affatto guadagnata, una difficile conquista da Antonio alla fine condotta a termine. Una volta sì dura, quella governante cercava ora di non essere trascurata, e andava altera di eseguirne gli ordini.
Un momento dopo, Antonio tornò seguito da Speranza; e ambedue per la quantità di frasche verdi che portavano, pareva fossero coperti di verzura come uno spazzacamino il primo di maggio a Londra, o come una vetta della foresta di Birman. Sparsele sul pavimento, Rosa recò un inaffiatojo e il Dottore le inaffiò più volte, dicendo: — «Così ci rinfrescheremo, purchè non si lasci entrar aria dalla fornace di fuori.» Chiusa l’invetriata, e abbassata sovra essa la tendina da non ammettere che pochissima luce:
— «Vi piace la vostra limonata?» domanda a Lucy che posava il bicchiere.
— «Moltissimo, è tanto rinfrescante!»
— «Vi sentite disposta a dormire?»
— «No,» disse Lucy. «Volete andarvene?»
— «No, a meno non abbiate voglia di riposare, che non pare. Benissimo. Volete vi legga qualcosa?» continuò andando ad una scansìa di libri presso il piano, e tornandone con uno in mano. «Volete vi legga qualcosa del vostro prediletto poeta, del Giusti?»
— «Quale uomo compito siete mai,» disse Lucy invece di rispondere alla domanda; «mi sento di già meglio. Che sarà di me quando voi non ci sarete più...» — il resto si perdette in uno scoppio di pianto.
Antonio restò immobile col libro in mano e con grosse lagrime negli occhi, e lì lì per piangere anch’egli. Per