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grandi e piccoli. | 19 |
— «S’è fatto male nessuno?» sclamò il signore del calessino nell’atto di correre sul luogo ove il caso era occorso. «Vi posso servire a nulla? Io son medico.»
Uscì nello stesso tempo dal calessino, e si avanzò verso il gruppo intorno a miss Davenne, un uomo alto, bruno, con barba nera, con un cappello a larga falda e a pan di zucchero; insomma, proprio un viso che incontrato da sir John in altre circostanze, gli avrebbe fatto impostare le due pistole portate invariabilmente da quando viaggiava nella classica terra dei banditi. Stando così le cose, l’inglese Baronetto, che non capiva una parola della lingua di quell’italiano, si contentò di fissare il nuovo venuto in atto mezzo fra la maraviglia e il dispiacere; quasi dicesse: che razza di uomo è costui? Niente affatto intimidito da quell’atto, lo straniero si spingeva avanti a sir John, s’inginocchiava a lato della giacente fanciulla, e si provava a tastarle il polso; quando sir John, non comprendendo la sua intenzione, balzava avanti quasi per cacciarnelo.
— «Siete matto?» gridò lo straniero in italiano: poi in francese: — «Je suis médecin, vous dis-je;» e tosto indi aggiunse in buono e chiaro inglese, come nella faccia del Baronetto avesse veduto sventolar la bandiera dell’Inghilterra: — «Non avete sentito che vi ho detto che sono medico?» Il suono della lingua natia recò alla fine una distinta idea nell’intelletto di sir John, e un raggio di consolazione penetrò nel suo animo. Perchè avere un dottore alla mano in tale stretta, e un dottore che parla inglese, quantunque la sua apparenza possa contrastare con tutte le nozioni preconcette di un inglese sul carattere di medico, sir John si permette di convenire seco stesso che sia pur qualcosa.
Quasi la sua risposta non ammettesse ulteriori osservazioni o domande, il Dottore procedette a sentire il polso della signorina, le tolse il cappello e le esaminò adagio il capo. Non c’era ferita, nè scalfittura. Il petto anche era intatto, dacchè il suo respiro, benchè debole, era regolare. — «Purchè non siavi contusione nel cervello,» mormorava fra sè e sè il Dottore: e proprio, mentre tentennava il capo a questa spiacevole congettura, i suoi occhi incontravano quelli di sir John Davenne. La cupa ansietà del suo viso non poteva non vedersi immediatamente. — «Non c’è nulla a temere per vostra figlia,» disse il Dottore rispondendo alla tacita domanda. E quasi supponendo ammessa la sua interpretazione di parentela: — «Gli è un semplice svenimento; la signorina si riavrà in un istante.» E tuttavia parlando trasse di saccoccia un astuccio; e prese