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218 | il dottor antonio |
— «Oh! per lui non vi date pensiero; egli può dormir dappertutto,» disse Speranza. E corse via tutta contenta a comunicare all’amante il disegno stabilito.
Quando tornò il dottor Antonio, Lucy gli dette a leggere il capo d’opera di eloquenza del signor Pistacchini.
— «Che pensate di fare?» domanda egli.
— «Che mi consigliereste voi?» domanda Lucy di ricambio.
— «Vi consiglierei di andare,» disse il Dottore. «Vi si presentano alcuni caratteri nuovi da osservare, e perchè non profittar dell’occasione? Il mio consiglio è che andiate.»
— «E n’avrei voglia,» rispose Lucy; «principalmente per Speranza, che si è già messa in capo di andare. Ma si oppone papà, perchè, dice, sarebbe difficile di tornare a Lampedusa la notte.»
— «Non vedo assolutamente perchè dobbiate tornar di notte a Lampedusa.»
— «E voi non mi avete detto più volte che non c’è albergo decente in Taggia?»
— «È vero,» disse l’Italiano, «ma voi e vostro padre potete passar la notte dalla signora Eleonora.»
— «Intendete dir forse nella casa che chiamate casa vostra?»
— «Precisamente. La signora Eleonora desidera moltissimo di far la vostra conoscenza.»
— «Sono molto obbligata tanto a lei che a voi; ma non è mia abitudine incomodar persone che non conosco. Non andremo.»
Questa breve sentenza fu detta seccamente, alteramente e quasi in tono di sprezzo; nel migliore stile usato da sir John Davenne quando stava sulla sua. Antonio si fece rosso rosso, ma non disse nulla. Si avvicinò ad una sedia che stava alquanto lontana, prese il giornale che si trovava sopra di essa, si sedette, e parve assorto nella lettura. Non possiamo asserire ch’egli realmente leggesse, a meno che non leggesse la stessa parola ripetute volte, restando i suoi occhi immobili. Lucy continuò a disegnare, apparentemente in gran fretta di terminare e sbrigarsi del lavoro.
Poco stante, Speranza veniva canterellando allegramente: «Ma l’amor della Rosina, Dove mai lo trove...;» ma il canto le morì sulle labbra, vedendo quella coppia sulla terrazza, seduti lontano l’una dall’altro, con ogni apparenza di svogliatezza reciproca di conversar fra loro. Andata in punta di piedi dal dottor Antonio, gli domanda sottovoce: — «Andiamo al Teatro?»