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216 | il dottor antonio |
— «Sono sfiniti dalla fame?» sclamò Lucy inorridita, e la sua voce vibrava per dolente stupore. «Questa povera gente, papà, ha fatto tutta la strada di Taggia, e non hanno ancor rotto il digiuno.»
— «Bene, e per questo?» replica il papà stizzosamente. «Se non han fatto colazione, fategliela fare, ed ecco tutto.»
Obbedendo a questo cenno, Speranza fu spedita con ordine di provvedere che il signor Pistacchini e la sua moglie fossero serviti di un buon pasto, e a dir loro che miss Davenne avrebbe poi il piacere di riceverli. Lucy allora guardò le lettere, e non senza alcuni scoppii di risa tradusse a suo padre quella a lui diretta. Sir John non potè tenersi dal sorridere a quello ch’egli chiamava lo stile affamato dell’invito. Avrem noi da aggiungere che l’incenso il quale da esso esalava, benchè grosso, solleticasse piacevolmente i sensi del degno Baronetto? e che l’allusione spettante alla venuta dell’Inglese Mecenate trovasse favore a’ suoi occhi?
— «Ebbene, se andassimo, papà?» disse Lucy vedendo suo padre ricompostosi ad aria serena.
— «Per tornare dopo mezzanotte su per questo rompicollo di strada? domandò sir John. «Sciocchezza, mia cara. Il signor Pastacani, o comunque voi lo chiamate, egli e sua moglie non si curano un fico della nostra presenza; è il danaro che cercano. Dategli qualcosa e sbrigatevene.»
— «Sarebbe meglio domandassimo al dottor Antonio cosa si abbia a fare,» disse Lucy. «Benchè sia chiaro abbastanza che questa gente trovasi tristamente in bisogno, pure,» prosegue ella alquanto esitante, «è difficile di offrir danaro a persone che non ne chiedono, e le quali, a quanto sappiam noi, possono aver veduti tempi migliori.» — Gentile, sensibile, delicata Lucy!
— «Puh!» disse sir John alzandosi per partire; «provatevi un poco, e vedrete se lo prenderanno, sì o no.»
D’accordo, sir John, dieci contr’uno, essi lo prenderebbero. La fame, malesuada fames, come voi avrete letto in iscuola, è una bestia difficile a maneggiarsi; e la maggior parte di quelli che si tengono in sella, smonterebbero a qualunque costo. Pure ci sono obbiezioni contro il metodo da voi proposto. Forse questo pugno di coniato metallo, che consigliate alla vostra gentil figliuola di tendere a mo’ di elemosina, non può far risalire un rossore su quelle due fronti aggrinzate, che sarebbe stato meglio risparmiar loro? o non può strappar via anco un lembo di quell’ultima salvaguardia dell’onestà, che è il rispetto di sè stessi, che