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200 | il dottor antonio |
reste mai più la risposta che ne ebbe sempre: — Non è Taggia che ha bisogno di andare a Castellaro ma Castellaro di venir a Taggia; perciò Castellaro raccomodi, se gli pare, a sue spese la strada.» — Ecco le idee economiche che regnano in questi dintorni.
L’aria elastica della montagna, fortemente impregnata del piccante profumo del rosmarino e del timo crescenti in abbondanza all’intorno, cominciavano ad operare quasi gentili stimolanti sui nostri viaggiatori, gli spiriti de’ quali divenivano ad ogni passo più vivaci. Sir John divenne tanto poeta, da paragonare l’effetto degli enormi mazzi di ginestrone giallo sparsi per la collina al sorriso che venga a irradiare una vecchia faccia grinzosa. Lucy, con giovanile leggiadria, si mise a gettar sopra Antonio i fiori ch’egli le aveva forniti, il quale, gridando al tradimento e mostrando paura, indietreggiava, si schermiva, si nascondeva dietro agli scogli e agli alberi, le faceva insomma tali e tante ragazzate, che noi, suoi biografi, non ci possiamo incaricare di riferirle. Niente di più gustoso delle allegre risate di Lucy, e della gravità che assumeva Antonio nell’avvertirla di non volgere furtivamente indietro la testa per non guastarsi così tutto il piacere della sorpresa. Quando a un tratto egli venne fuori da uno di que’ nascondigli, gridando e agitando un grosso mazzo di fiori, gai oltre ogni immaginazione, dichiarando che non si potevano trovare se non sulla strada del più gajo paese del mondo. Di mezzo a ciascuno dei larghi fiori bianchi che teneva in mano, spuntava un lungo ed elegante pennacchino rosso di stami rossocupi; e quell’insieme ricchissimo e delicato aveva una certa somiglianza alla coda di un bianco pavone. — «Che può mai essere?» disse Lucy. — «È la capparis spinosa,» rispose Antonio; «e questi fiori che tanto ammirate, non sono se non capperi in piena fioritura, notissimi per i loro usi di cucina.» Questa parte d’informazione non raffreddò l’ammirazione di miss Davenne; la quale disse piacerle la salsa di capperi. E vedendo Antonio che infilava di quei fiori nel suo famoso cappello alla calabrese, desiderò averne anch’ella nel suo proprio, che pareva bello davvero. Sir John, ridendo si lasciò adornare allo stesso modo: — le guide n’ebbero anch’esse la loro parte; e così impennacchiata, la piccola truppa traversò il paese di Castellaro, guardati da ognuno, ma pur sempre accolti con gli stessi segni di rispetto e di simpatia con cui erano stati accompagnati per tutto il giorno. Qualche paesano di tratto in tratto fermava il Dottore, pregandolo che andasse a visitare alcun malato; ma non essendo il caso urgente, con un cortese sorriso la visita era rimessa all’indomani.