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gita al santuario. 199

sono altri colori che quelli dati dalla natura ai varii pezzetti di legno de’ quali sono composte.»

Lucy non poteva indursi a crederlo; e sir John ebbe bisogno della duplice prova degli occhi e degli occhiali, prima di poter ammettere il fatto. Egli s’offrì subito di comperare tutto ciò che eragli stato mostrato, rammaricandosi col Dottore che la provvista dell’ebanista non fosse più grande. Dopo uno scambio cordiale di buoni augurii e di ringraziamenti, Antonio e i suoi amici si licenziarono; e camminando a traverso di alcune vie ornate di verzura e della luce del sole sull’alto dei veroni e delle terrazze, tutto ombra e oscurità al disotto, arrivarono ad un ponte che congiungeva le due rive della piccola valle.

In faccia, sopra una cresta elevata, sorgeva Castellaro inondato di raggi solari. — «Quanto è splendido è bello!» disse Lucy; «è il più gajo paesetto del mondo; si potrebbe immaginare che Castellaro senta la felicità dell’esistenza.»

— «E stia,» proseguì Antonio, «nell’impeto della gioja per precipitarsi in braccio alla valle.»

— «Ma proprio così,» disse ridendo il Baronetto; «devono avere un bel coraggio quelli che abitano nelle prime case. La sola idea mi fa fremere.»

Sulla metà del ponte giunsero ad una colonna di pietra, su cui stava una Madonna e un’iscrizione latina. — «Ecco un altro ricordo di terremoto,» disse Antonio indicando l’iscrizione. «Vi sta scritto che una terribile scossa, nel mese di giugno 1831, distrusse due archi del ponte, il terzo è questo sul quale noi siamo. Due fanciulli, fratello e sorella, passavano proprio nel momento della scossa, e furono gittati abbasso con quest’undecimo arco; e, meraviglioso a dire, senza ricevere alcun danno. Riconoscente il padre per la preservazione miracolosa dei figli, eresse questa colonna con una iscrizione per ricordare il fatto.»

A piè di uno stretto sentiero, di poco passato il ponte, trovò la comitiva due mule e due uomini che attendevano. Il Dottore diceva preferire andar a piedi. Sir John appena montato aprì l’ombrello, e si mise alla testa seguito da Lucy: ciascuno de’ due uomini stando a fianco a ciascuna mula. — «Non vidi mai un rompicollo di strada come questo,» sclamò il Baronetto, dopo breve tratto; «certo il paese non deve ruinarsi per tenere in buono stato le strade.»

— «Passati nel territorio di Castellaro ci troveremo un po’ meglio,» disse il dottor Antonio. Castellaro ha fatto rimostranze più di una volta a Taggia sulla necessità che questa raccomodasse la sua parte di strada. Non indovine-