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gita al santuario. 197

e a sinistra di tetre vôlte, e di archi reconditi; alcuni de’ quali all’improvviso si aprivano sopra verdi ed apriche vedute, che rianimavano proprio lo sguardo. Miss Lucy faceva le maraviglie per il gran numero di ponti gittati da casa a casa a sopraccapo della via: i quali, a dir del suo Cicerone, erano fatti per guarentigia delle frequenti e spiacevoli visite del terremoto. Un’altra cosa era inesplicabile per la giovine inglese, il veder di tratto in tratto sugli scalini esterni delle porte canestri pieni di aranci, limoni ed erbaggi, senza alcuno che stesse a guardarli. Era maravigliata udendo che stavano in vendita; che chiunque voleva un oggetto qualsiasi, lo prendeva senza cerimonia dal canestro, lasciando in quella vece uno o due soldi. Divertì moltissimo questo nuovo metodo di commerciare sir John, il quale osservò: «che per quanto economico e ingegnoso fosse, non era tale da prosperar molto in altri luoghi.»

La nostra comitiva giungeva allora in una via più vasta delle altre, ove erano riunite in crocchi moltissime persone di ogni classe: signori, preti, agricoltori e artigiani, mentre altre andavano vagando sotto i portici stendentisi da ambo i lati della via. — «Questo è il Pantano, disse il dottor Antonio, la Borsa ed il Regent Street ad un tempo, dei buoni abitanti di Taggia. Qui si combinano gli affari, e le persone eleganti e i magnati quivi fanno mostra delle loro bellezze e della loro importanza in pubblico. Quell’uomo grande in uniforme è il brigadiere dei carabinieri, una delle potenze del luogo. Se ci fermiamo alcuni minuti di più, lo vedremo in moto per fare un rapporto ufficiale: qualmente il dottore Antonio di Bordighera è stato veduto alle quattro e cinque minuti pomeridiane traversare il Pantano in compagnia di una signora e di un signore stranieri; avvenimento importante, di cui il mio amico Comandante di San Remo sarà informato prima del tramonto.»

— «Dite davvero?» esclamò Lucy: «ma posso credere appena che alcuno voglia darsi carico di siffatte sciocchezze.»

— «Sciocchezze, infatti!» rispose Antonio colla maggior gravità del mondo. «Non potrebbe forse sir John essere un generale francese travestito (e son certo che par proprio tale) venuto a far rivoluzione in questa parte dei dominii di Sua Maestà Sarda, che è la città di Taggia? La nostra polizia è sempre disposta a salvar la patria da questi pericoli.»

Tutti si levarono il cappello al passaggio dei nostri amici; e molti cenni e sorrisi e baciamani, diretti par ticolarmente al Dottore, mostravano come si trovasseni-