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16 | il dottor antonio |
Se Prospero fosse stato un uomo di cinquant’anni, con una riputazione stabilita di buon postiglione, c’è molta probabilità che avrebbe accettato il buon consiglio; ma era, per dir così, proprio un ragazzo pieno di coraggio e di fiducia nella forza delle sue braccia, e ardentemente avido di farsi conoscere sulla strada per un cocchiere di prima riga. Ora il rimandare in simili circostanze il cavallo indietro, era una confessione della sua incapacità a guidarlo; — confessione ripugnante del pari all’ambizione e all’amor proprio di Prospero. Hanno i postiglioni il loro punto d’onore come la gente che essi conducono.
E Prospero rispose astutamente: — «Lasciarlo sulla strada, voleva dire, signore? E come potrebbe tornarsene da sè addietro, avendolo noi preso solamente jeri, e dall’interno del paese? Mi troverei per benino in faccia al padrone, se lasciassi qui sciolto il calvallo! Ma non v’è pericolo,». continuò Prospero con la solita aria rispettosa e allegra. — «Qualunque cavallo si inalbererebbe battendogli un gran pezzo di legno ad ogni passo contro le gambe. Vedrete, signore, se rilascio un poco i finimenti, e scorcio la catena da tener immobile il timone, andrà quieto come un agnello.»
— «Bene, te ne hai ad intendere meglio di chicchessia,» rispose la voce: «in ogni modo, stagli coll’occhio addosso; e bada, trovandomi di nuovo, di non ribaltarmi, nè mi far prendere un bagno freddo se è possibile.»
Le ultime parole furon dette in tono di scherzo. Il postiglione mostrò due file di bianchi denti nella risata cordiale con cui accolse la raccomandazione; e salutò rispettosamente, mentre il calessino correva via.
Questo dialogo, naturalmente non compreso dai viaggiatori inglesi, durò appena due minuti; essendo rapido e incisivo il modo di parlare de’ due interlocutori. La voce dell’uomo invisibile era notevole per il tono melodioso e per l’uso naturale di ciò che potrebbe ben dirsi il chiaroscuro della parola. Dicendo noi l’uomo invisibile, s’ha a intendere per quelli che stavano dentro in carrozza; i quali, trovandosi i due legni l’uno avanti all’altro e quasi nella stessa linea, non potevano vedere della persona che era nel calessino coperto, se non la mano colla quale aveva indicato il cavallo.
Allungati i finimenti e scorciata la catena, non corse molto tratto che la grande carrozza inglese passò ancora una volta innanzi al dimesso calessino: questa volta bensì di passo veramente discreto, e dopo avere il ravveduto Prospero fatto risuonar nell’aria ogni sorta di fischio, grido, o chia-