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gita al santuario. 193


continuano l’opera volenterosi. La guglia maestosa è innalzata, e sta innanzi al mondo una delle prove gloriose dell’ardire e dell’ingegno dell’uomo.

«Quegli il cui grido opportuno avea fatto giungere a fine l’impresa, era il Capitano di un bastimento mercantile, di nome Bresca, nativo di San Remo; il quale forse nella sua vita di mare aveva avuto a sperimentare questo allentarsi delle funi di canape. Malgrado l’immenso servizio reso, le guardie svizzere non conoscenti altra virtù fuorchè l’obbidienza, e altro delitto fuorchè la disubbidienza al loro padrone, presero Bresca e lo portarono innanzi al Papa. La nota severità di Sisto V, la quale spesso arrivava ad essere una vera ed inutile crudeltà, lasciava poca speranza venisse risparmiata la vita del Capitano. Per buona sorte la riuscita dell’impresa che aveva tanto a cuore, dispose il Papa a esser mite — giusto, dovremmo dire — verso l’uomo che così efficacemente aveva contribuito al buon esito di essa. E contro la generale aspettazione, Sua Santità accolse cortesemente Bresca, e promise accordargli ogni grazia fosse per domandare. Il buon Capitano, com’era naturale, chiese da prima la santa papale benedizione; e indi il privilegio per sè e suoi discendenti di fornir ogni anno le palme al Palazzo Apostolico. La chiesta fu immediatamente accordata con un Breve del Papa, che di più conferì a Bresca il titolo e grado di Capitano nell’armata pontificia, e il diritto di portar l’uniforme e di issar la bandiera papale sul suo bastimento. Questo Breve è conservato ancora dalla famiglia Bresca, e tuttavia dura la privativa in esso accordata.»

— «Eppure,» sclamò Lucy, «credo che quel Papa Sisto debba essere stato un uomo odioso!»

— «Non era certo troppo amabile,» osservò Antonio. «Appena si può contenere il ribrezzo vedendo un abil chirurgo che fa profonde incisioni sul corpo umano, quantunque si sappia che la smania del bene gli muove il braccio. La missione di Sisto V era di natura assai simile. Quando salì a capo della Chiesa e dello Stato, erano ambedue in così trista condizione, che soltanto rimedii eroici, se pur ve n’era — cioè l’uso libero del coltello e dello scalpello — potevano sanarli; e questi egli adoperò con fermezza e senza risparmio. Gli uomini sono quali le circostanze li fanno. — Ma poniam termine alle considerazioni morali, perchè eccoci al fine della corsa sul mare,» aggiunse il Dottore guardando all’intorno. — «È qui, proprio innanzi a noi, fra que’ due monti gentilmente rientranti, che la piccola valle di Taggia si stende dentro


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