Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
182 | il dottor antonio |
altro regno o governo.» Nel maggio 1813 fu promulgata, così è detta, la Costituzione del 1812; e lord Bentinck, credendo compita la sua missione in Sicilia, si recò in Ispagna. Benchè fosse la regina Carolina assente, tuttavia il suo spirito reggeva ancora la Corte; e non solo fu fatto ogni sforzo per iscreditare la Costituzione, ma si provò anche ogni mezzo per eccitar l’animosità popolare contro gl’inglesi. Lord Bentinck tornò a tempo per riacquistare il terreno perduto durante la sua assenza; ma di nuovo spedito poco dopo a Livorno e a Genova, parve che il buon genio della Sicilia fosse partito con lui.
«Io non descriverò l’accanito combattimento che si attaccò fra la Nazione e il Re, pro e contro la libertà e vo di balzo alla catastrofe. Caduto Napoleone, gl’Inglesi si ritirarono dalla Sicilia. Successero quindi le trattazioni di Vienna, la sorpresa del ritorno dell’imperatore, l’agitazione e il tumulto dei cento giorni, e la final vittoria dei Collegati. La detronizzazione di Murat, decisa a Vienna, restituì ai Borboni i loro dominii di terraferma; e lasciato l’erede presuntivo in Palermo, Ferdinando si recò subito a Napoli. Ebbe luogo, in giugno 1815, la sottoscrizione del trattato generale del Congresso di Vienna; e nel dicembre dell’anno seguente, apparvero quei due famosi editti, dai quali era cancellato dalla mappa di Europa il nome della Sicilia come regno indipendente.
«Col primo di essi, che dichiaravasi basato sull’articolo 104 del Trattato di Vienna, Ferdinando lasciava i titoli separati, co’ quali aveva regnato sopra Napoli e Sicilia: e adottava il nome di Ferdinando I del Regno Unito delle Due Sicilie. Riunendo così le due corone, in un tratto erano annichilate e l’indipendenza e la bandiera nazionale e il conio separato dell’isola. Col secondo, per una singolare mancanza di logica, la Costituzione fu nel tempo stesso e soppressa e confermata; chè il Re mentre reclamava quale sua reale prerogativa il diritto d’impor tasse, promettea tuttavia di non accrescerle da sè oltre la somma stabilita dal Parlamento del 1813, «senza il consenso del Parlamento (queste furono le parole testuali) non potranno mai aumentarsi.»
«Dissi che il primo editto dichiaravasi basato sopra un articolo (il 104) del Trattato di Vienna; ma avrei dovuto dire pretendevasi, perchè in realtà quello era un cavillo. I termini adoperati nel trattato erano: — «Il re Ferdinando IV è ristabilito, egli ed i suoi eredi e successori, sul trono di Napoli; e riconosciuto perciò dalle potenze come Re del Regno delle Due Sicilie.» Questo