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156 | il dottor antonio |
vivo. «Ne serberete uno per me, quando verrò a Davenne?»
— «Non così ricco e rilucente,» rispose Lucy; «pure,» continuò con un po’ di fierezza, «troverete a Davenne in ogni stagione quello che può sol produrre il mio paese — vero prato inglese, verde com’è sol esso, e soffice come velluto.»
— «Lo ammirerò moltissimo,» disse Antonio: «mi sento disposto sin d’ora ad ammirare ogni cosa inglese.»
— «Davvero?» fu la risposta fatta in tono alquanto lieto e trionfale. «Oh! allora venite presto in Inghilterra, e là vi farò da Cicerone.»
— «In questo caso non devo andarvi per molto tempo,» disse l’Italiano scherzando; «o avete dimenticato che voi dovete rimaner qui e fabbricarvi un casino non so più per chi?»
— «Vorrei fosse davvero, potrei passar qui volontieri tutta la mia vita;» disse semplicemente Lucy.
— «Potreste davvero?» esclamò Antonio con un tremito nella voce, mentre una colonna di sangue gli saliva al viso.
Ella lo guardò.
— «Ma voi non potete,» aggiunse con gravità, anzi con un po’ di sfiducia; «sapete bene che non potete. Che direbbe il mondo» proseguì con un infelice tentativo per ridere, «se la figlia di sir John Davenne avesse a disertar dal suo posto nel mondo, e seppellirsi in un oscuro villaggio d’Italia!»
Indi fece una lieve pausa, forse attendendo risposta; poi continuò: — «Il grado e le ricchezze sono catene d’oro, ma pur catene. Fu Seneca, non è vero? che disse, che una grande opulenza è una grande servitù.»
— «Temo di sì,» rispose Lucy con un sospiro che non avrebbe potuto contenere.
La coppia si mosse in silenzio. Era un piacere a vederli passeggiare adagio adagio — egli misurando i suoi passi su quelli di lei, e sostenendola con una cura gentile; ella appoggiandosi al braccio di lui, fiduciosa e compiacente. Ambidue giovani eleganti e graziosi — ambidue conformati a quello stampo di distinzione che caratterizza le nature elevate; eppure con tanta comunità di doti, quanta differenza di tipo! Lucy tutta soavità di auree tinte. Antonio tutta forza di scure ombre; — il di lei capo angelico chinato graziosamente in avanti, quasi in cerca di luogo ove posarsi; e il capo di lui con tanta risolutezza inquadrato sulle spalle; i di lei passi sì leggieri e fan-