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150 | il dottor antonio |
suoi timori, e cagionare a Lucy un urto retrospettivo. Ma negli occhi ha le lagrime, mentre colla Hutchins di nuovo riprendono a sostenere il loro prezioso carico: «Perchè,» continua il Dottore affettando calma, eppure ancora tutto commosso, «ella non si dee troppo affaticare; ella dee appoggiarsi bene al suo braccio, così; — e giacersi quieta sul sofà, — lì; ecco, di nuovo va tutto bene.» A veder ora il suo contegno pieno di nobile e dolce emozione, a sentir la sua voce, ad ascoltare il suo riso, si sarebbe conquistato la più fredda delle umane creature. Lucy ci bada, ma quieta quieta: ella neppur un momento muove l’occhio da lui: lo segue collo sguardo nel passar che fa sulla loggia, e nel tornar indietro al di lei tavolino; e quando si ferma a mettere un pezzo di carta piegata sotto uno de’ suoi piedi; e poi ad accomodare i di lei pennelli e i colori, giusto proprio ove devono stare, Lucy non parla, non gli dice nemmeno «grazie;» perchè Lucy sente che non potrebbe dirlo, senza far qualch’altra cosa ancora contro la quale combatte. Non osa nemmeno stendergli la mano, come il suo cuore pieno colmo vorrebbe, temendo di prorompere. Ma quegli occhi chiari e soavi che posano su lui, parlano per volumi.
Dopo una mezz’ora di riposo, Lucy ebbe un’altra passeggiata dal sofà alla loggia; e ne doveva avere una terza fra un’altra mezz’ora, dalla loggia al sofà; e non più, finchè Antonio non facesse un’altra visita: — ingiunzione che non sarebbe stata violata, a giudicarne dalla maniera con cui veniva ricevuta. Mentre la terza e per allora ultima gita si stava facendo, arrivò sir John; immagini il lettore, se il contento che splendeva nei suoi occhi poteva esser diminuito dalla vista di Lucy in piedi e in atto di passeggiare. Si affrettò a ritogliere il di lei braccio alla Hutchins, e lo pose sotto il suo: compiacendosi di far soli cinque passi colla sua prediletta, e rimetterla poi sul sofà. Tre facce più felici di queste non si erano vedute mai nell’anticamera dell’osteria.
Calmata la piacevole commozione di quell’incidente, sir John cominciò a raccontare con grande vivacità la sua corsa mattinale. Sir John aveva fatto di buon mattino una cavalcata a San Remo, per visitare un giardino raccomandato dal dottor Antonio alla sua attenzione, nel quale era un tesoro — un vero tesoro, come dichiarava enfaticamente: «piante di aranci Bergamotti, con fiori grandi come questi (ed accennava alle rose sul tavolino), e una fragranza, una fragranza!» Sir John era tanto felice a questa scoperta, quanto se quella specie di Bergamotti fosse di